Apprendiamo che il Governo, nel 2014, si è posto come priorità la trasformazione in SpA dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici. Riteniamo che, differentemente con quanto accaduto con l’Ente Poste, il Governo dovrà muoversi con maggiore apertura data l’importanza del tema. Non se la potrà cavare, questa volta, con un blitz notturno in sede di bilancio.
L’Unione Per la Repubblica da tempo ha preso posizione su questo tema; posizione che intendiamo ribadire per fissare un primo termine di confronto. La trasformazione dell’AASS non potrà essere slegata da queste specifiche condizioni.
A partire da:
1) Il mantenimento del 100% della proprietà pubblica;
2) La possibilità che, eventualmente, delle minime quote azionarie possano essere cedute ai dipendenti;
3) Nel caso in cui non sia percorribile questa strada venga, invece, applicato il principio “un’azione un contatore”;
4) La previsione dell’autonomia organizzativa e gestionale in capo all’AASS con opportuni organismi che vigilino sull’operato garantendo trasparenza rispetto al perseguimento degli obiettivi statutari;
5) La garanzia di un’adeguata patrimonializzazione;
6) Valutare il conferimento di altri beni immobili (oggi in mano ad AASS ci sono solo le reti);
7) Lo sviluppo della contrattazione aziendale, quale strumento più efficace per offrire adeguate soluzioni agli specifici problemi aziendali: occorre una trasformazione non imposta ma concertata;
8) L’apertura di un ragionamento sull’assetto, in termini operativi, che una moderna SPA dovrebbe avere rispetto ad attività non più strategiche.
Queste sono le condizioni che sottoponiamo sin d’ora al Governo al fine di fissare delle garanzie minime di fronte a possibili rischi che, fino ad oggi fortunatamente, non si sono manifestati rispetto al futuro dell’Azienda dei Servizi.
Comunicato stampa Unione Per la Repubblica (UPR)
L’Unione Per la Repubblica da tempo ha preso posizione su questo tema; posizione che intendiamo ribadire per fissare un primo termine di confronto. La trasformazione dell’AASS non potrà essere slegata da queste specifiche condizioni.
A partire da:
1) Il mantenimento del 100% della proprietà pubblica;
2) La possibilità che, eventualmente, delle minime quote azionarie possano essere cedute ai dipendenti;
3) Nel caso in cui non sia percorribile questa strada venga, invece, applicato il principio “un’azione un contatore”;
4) La previsione dell’autonomia organizzativa e gestionale in capo all’AASS con opportuni organismi che vigilino sull’operato garantendo trasparenza rispetto al perseguimento degli obiettivi statutari;
5) La garanzia di un’adeguata patrimonializzazione;
6) Valutare il conferimento di altri beni immobili (oggi in mano ad AASS ci sono solo le reti);
7) Lo sviluppo della contrattazione aziendale, quale strumento più efficace per offrire adeguate soluzioni agli specifici problemi aziendali: occorre una trasformazione non imposta ma concertata;
8) L’apertura di un ragionamento sull’assetto, in termini operativi, che una moderna SPA dovrebbe avere rispetto ad attività non più strategiche.
Queste sono le condizioni che sottoponiamo sin d’ora al Governo al fine di fissare delle garanzie minime di fronte a possibili rischi che, fino ad oggi fortunatamente, non si sono manifestati rispetto al futuro dell’Azienda dei Servizi.
Comunicato stampa Unione Per la Repubblica (UPR)
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