15 pagine divise in sezioni che presentano il quadro della situazione a San Marino dalla legge sulla cittadinanza, all’educazione e sensibilizzazione a partire già nelle scuole verso il rispetto per le differenze. Un capitolo è interamente dedicato agli immigrati. I lavoratori frontalieri, si legge, possono usufruire unicamente di permessi di lavoro temporanei, su base annua, ne consegue che possono essere assunti solo con contratti a tempo determinato. Una posizione precaria per l’Ecri, che talvolta può sfociare in situazioni che espongono i lavoratori allo sfruttamento o al ricatto da parte del datore di lavoro. Di qui l’incoraggiamento alle autorità sammarinesi a proseguire il dialogo con i sindacati per trovare una soluzione adeguata. La situazione del rapporto è ferma al marzo 2003, e da allora alcune norme dei nuovi contratti, ad esempio quello industria, hanno fatto registrare qualche passo avanti, per il Segretario Confederale della CSDL Gianluigi Macina, senza tutta via risolvere nella sostanza la problematica. E il rapporto della commissione del consiglio d’Europa non si ferma qui. Occhi puntati anche sui contratti consulenza, che nascondono una collaborazione di natura continuativa. Condizioni definite dall’Ecri meno favorevoli per i dipendenti, e che riguardano unicamente i non sammarinesi. Capitolo a parte la situazione delle badanti. Attualmente 230 sul Titano, che pur vivendo e lavorando a San Marino, hanno uno status assimilato a quello di lavoratori frontalieri una situazione che rischia di esporle all’isolamento e in taluni casi allo sfruttamento per la commissione europea. Inoltre se in situazione di benessere economico tali differenze di condizioni non hanno provocato tensioni sociali particolarmente gravi, l’Ecri è convinta che il deteriorarsi delle condizioni economiche e sociali, per l’insieme della popolazione possa determinare un inasprimento delle tensioni.
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