L'intenzione del Governo è stata palesata di recente, anche per rispondere all'emergenza abitativa in territorio e dare ossigeno ad un mercato immobiliare pressoché bloccato sulla richiesta interna, aveva annunciato il Segretario di Stato al Territorio Matteo Ciacci. Cambiano quindi le regole sulle residenze atipiche ma con l’obiettivo ora di attrarre nuovi pensionati più facoltosi. Dunque, se finora il reddito lordo richiesto era infatti non inferiore ai 50 mila euro, dal 2025 verrà alzato a 120mila come requisito minimo; in alternativa, per quanto riguarda il patrimonio immobiliare nella disponibilità del pensionato richiedente, il tetto imposto passerà da 300mila a 500mila euro.
Le nuove clausole non sono passate inosservate alla stampa italiana: ne dà notizia sul web, il Corriere della Sera snocciolando i numeri delle residenze atipiche concesse nell'ultimo anno – 99, mentre erano state 67 nel 2023 – riportando poi le parole del Segretario di Stato per le Finanze: “Diciamo che l’ambizione — ha spiegato Marco Gatti al giornale — è quella di attrarre pensionati, si passi il termine, “di qualità”. Un nuovo “paradiso” per pensionati super-ricchi? Certamente allettano gli sgravi fiscali ed “una tassazione al 3% che – scrive il Corsera - è e sarà concessa ad esempio a ex dirigenti e funzionari degli organismi internazionali”, “per spingerli a collaborare con le imprese locali trasferendo il loro know-how per farle crescere”.
Intanto sul fronte dell'emergenza casa, DOMANI Motus Liberi critica il Governo per aver messo in campo poche proposte e pungola sulla necessità di politiche pubbliche efficaci e coordinate con l'ausilio in primis delle norme già in vigore, in primis lo strumento della legge benefit.