Sindacati pronti a scendere in piazza per dire no alla riforma IGR. La decisione è arrivata dopo l'attivo dei delegati della Csu a Domagnano. Non c'è, al momento, una data o qualcosa di organizzato. La Centrale sindacale unitaria torna però a contestare punto per punto le idee del Governo. A partire dall'equità che, secondo i rappresentanti dei lavoratori, manca.
Per questo chiedono maggiori controlli fiscali e che tutti paghino le tasse in base al reddito reale. Secondo la Csu, la riforma si traduce “in un mero aumento della tassazione per lavoratori dipendenti e pensionati”. Uno degli aspetti più criticati è, infatti, il possibile incremento delle aliquote per le persone fisiche. Per quelle giuridiche, invece, le proposte per allargare la base imponibile sono “vaghe”, afferma la Csu.
C'è poi la questione della cosiddetta “tassa etnica” per i frontalieri che riceveranno, prevedono i sindacati, discriminazioni e disparità di trattamento in base alla residenza. Contestata anche la proposta di equiparazione della quota di abbattimento sui redditi da pensione dei residenti a quella dei lavoratori, così come il possibile aumento della quota di spesa da documentare con la Smac.
La Csu critica la possibilità di arrivare a tutte queste modifiche tramite decreto anziché con un dibattito nel Paese e in Consiglio. Tra le righe, il richiamo alla politica tutta, con l'invito a non scontrarsi e la proposta di arrivare a un governo con tutte le forze politiche per riuscire a superare i problemi del periodo storico.
Mauro Torresi
Leggi il comunicato integrale
Per questo chiedono maggiori controlli fiscali e che tutti paghino le tasse in base al reddito reale. Secondo la Csu, la riforma si traduce “in un mero aumento della tassazione per lavoratori dipendenti e pensionati”. Uno degli aspetti più criticati è, infatti, il possibile incremento delle aliquote per le persone fisiche. Per quelle giuridiche, invece, le proposte per allargare la base imponibile sono “vaghe”, afferma la Csu.
C'è poi la questione della cosiddetta “tassa etnica” per i frontalieri che riceveranno, prevedono i sindacati, discriminazioni e disparità di trattamento in base alla residenza. Contestata anche la proposta di equiparazione della quota di abbattimento sui redditi da pensione dei residenti a quella dei lavoratori, così come il possibile aumento della quota di spesa da documentare con la Smac.
La Csu critica la possibilità di arrivare a tutte queste modifiche tramite decreto anziché con un dibattito nel Paese e in Consiglio. Tra le righe, il richiamo alla politica tutta, con l'invito a non scontrarsi e la proposta di arrivare a un governo con tutte le forze politiche per riuscire a superare i problemi del periodo storico.
Mauro Torresi
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