Si riuniranno in assemblea giovedì in un momento che definiscono di massimo allarme per le imprese artigiane. In attesa del nuovo confronto, l'UNAS non legge alcuna volontà di cambiamento nelle modifiche alla bozza e torna su due punti già battuti: “la riforma porterà solo nuova burocrazia, in riferimento alle misure di accertamento e tracciabilità (dall'uso della SMaC all'obbligo di registrazione settimanale degli incassi), da un lato; dall'altro, una riforma che continua ad essere iniqua: “Non siamo cittadini di serie b – dice il presidente UNAS Loretta Menicucci, in riferimento alla non deducibilità delle spese sostenute – nel timore che possa amplificarsi la contrapposizione fra categorie – autonomi e dipendenti -, lo scontro sociale.
La medesima preoccupazione viene dal il presidente dell'USOT, Riccardo Vannucci, che nelle modifiche alla tributaria legge però qualche spiraglio verso una parità di tassazione. Muove comunque da una riflessione a tutto campo: “Ve bene cercare di uscire dalla crisi partendo dalla riforma tributaria – dice - ma contemporaneamente è essenziale mettere in campo provvedimenti per lo sviluppo e su questo vogliamo aprire un tavolo”.
“Che le modifiche non puniscano il settore” lo chiede l'Unione Commercianti con il presidente Carlo Lonfernini che si sofferma soprattutto sulle misure di accertamento del reddito: “Che siano chiare – chiede – e non repressive”.
Non siederanno al tavolo i liberi professionisti, in attesa dell'assemblea generale di mercoledì, per assumere una posizione comune. Stanno esaminando il testo vagliando alcune ipotesi (nella fattispecie, se l'aliquota proporzionale o progressiva), ma dal presidente Marino Albani, torna il punto fermo e irrinunciabile “Vogliamo le stesse deduzioni e passività riconosciute agli altri contribuenti”.
Annamaria Sirotti
La medesima preoccupazione viene dal il presidente dell'USOT, Riccardo Vannucci, che nelle modifiche alla tributaria legge però qualche spiraglio verso una parità di tassazione. Muove comunque da una riflessione a tutto campo: “Ve bene cercare di uscire dalla crisi partendo dalla riforma tributaria – dice - ma contemporaneamente è essenziale mettere in campo provvedimenti per lo sviluppo e su questo vogliamo aprire un tavolo”.
“Che le modifiche non puniscano il settore” lo chiede l'Unione Commercianti con il presidente Carlo Lonfernini che si sofferma soprattutto sulle misure di accertamento del reddito: “Che siano chiare – chiede – e non repressive”.
Non siederanno al tavolo i liberi professionisti, in attesa dell'assemblea generale di mercoledì, per assumere una posizione comune. Stanno esaminando il testo vagliando alcune ipotesi (nella fattispecie, se l'aliquota proporzionale o progressiva), ma dal presidente Marino Albani, torna il punto fermo e irrinunciabile “Vogliamo le stesse deduzioni e passività riconosciute agli altri contribuenti”.
Annamaria Sirotti
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