La crisi economica, che sta toccando anche il territorio riminese, rende ancor più pressante l’esigenza di fornire una casa ai meno abbienti. La logica impone dunque mirati investimenti e il dovere di riutilizzare il patrimonio edilizio esistente, limitando al massimo le nuove costruzioni. Questa l’impronta emersa dalla conferenza degli Enti sulla casa, promossa dalla Provincia di Rimini, per illustrare il Bilancio preventivo e il Piano triennale degli Investimenti ACER. Bilancio che quest’anno contempla per la prima volta i sette Comuni dell’Alta Valmarecchia, passati dalle Marche alla Romagna. Il patrimonio immobiliare di queste zone, composto da 100 alloggi di proprietà dell’ERAP (l’Azienda Casa di Pesaro) e altri 53 dei Comuni, ora è gestito tramite concessione da ACER Rimini, che in virtù di questo accordo sta iniziando ad occuparsi del loro adeguamento agli standard emiliano romagnoli e ad impostare insieme alle sette amministrazioni i piani di ristrutturazione degli edifici pubblici da riconvertire ad uso abitativo. Nel corso della conferenza odierna sono stati approvati all’unanimità due ordini del giorno: il primo per chiedere alla Regione di abbassare i limiti di reddito per l’accesso agli alloggi; con il secondo, sugli appalti, ACER invece spera in una maggiore flessibilità dei bandi.
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