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Rincari bollette: sindacati bocciano le decisioni prese, preoccupazione per le famiglie più povere

29 dic 2021

L'incontro con il segretario Teodoro Lonfernini sull'aumento delle tariffe per luce e gas è stato “un nulla di fatto”. La Csdl è netta – così come le altre sigle sindacali – all'indomani della riunione tra Lonfernini e categorie in vista dei rincari effettivi da gennaio. Con un stima di aumento di circa 250 euro per il gas e 80 euro per l'elettricità in un anno a famiglia, “il potere d'acquisto per alcuni rischia di sprofondare”, prevede il sindacato che parla di un “vero salasso”, in particolare per chi si trova in difficoltà economica. A San Marino le tariffe sono bloccate da 12 anni, ma la Csdl, con lo Sportello Consumatori, risponde sottolineando quanto sul Titano l'inflazione sia più alta che nel circondario. Tra le richieste, quella di calmierare l'aumento. Il sindacato resta, quindi, in attesa di misure in merito.




Sul piede di guerra la Cdls. Se il Governo intende "proseguire per la sua strada con forzature, imposizioni e atti unilaterali", scrive il segretario generale Gianluca Montanari, saranno promosse tutte le iniziative per informare e tutelare i sammarinesi e, allo stesso tempo, per "mobilitare cittadini, lavoratori e pensionati". "Non assisteremo inerti all'impoverimento di lavoratori e pensionati", rimarca Montanari. In merito alla riunione di ieri, per la CDLS si è trattato di una presa d'atto di decisioni già assunte più che di un confronto. Il sindacato lamenta la mancanza di confronto e prevede, a cascata, un aumento futuro dei prezzi dei beni di largo consumo e la ripercussione sui salari. Chiede, allora, misure per attenuare l'impatto degli aumenti e di calmierare i prezzi dei beni.

Interviene anche l'Usl con un fermo "No" a rincari che definisce "spropositati". Il Governo, sostiene Usl, glissa sulla richiesta di distribuire l'aumento in più anni. Per il sindacato, non si tiene conto del "grave periodo di crisi economica" dovuto anche alla pandemia. E guarda al futuro con preoccupazione, prevedendo una “forte recessione economica”, aggiungendo allo scenario anche i “futuri tagli alle pensioni, mancati aumenti retributivi e prezzi sempre più alle stelle”.





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