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Rinnovato il contratto dei bancari dopo 13 anni

Tutti d'accordo, sindacati e parti datoriali, nella volontà di ritrovare un confronto diverso dopo lo sciopero e le mobilitazioni che hanno segnato il percorso

30 lug 2024
Nel video le interviste a Gianluigi Giardinieri, Marco Santolini, Matteo Missiroli, Federico Gianni.
Nel video le interviste a Gianluigi Giardinieri, Marco Santolini, Matteo Missiroli, Federico Gianni.

Una negoziazione molto tesa che sia però una “lezione per il futuro”.

Tutti d'accordo sindacati e parti datoriali nel ritrovare un confronto diverso dopo i contrasti che hanno segnato il rinnovo del contratto collettivo dei bancari. Una firma difficile che arriva oggi nella sede dell'Anis dopo mesi di mobilitazioni, culminate in uno sciopero durato oltre otto giorni. 

I dipendenti a giugno avevano già approvato il rinnovo dell'accordo in vigore fino al 31 dicembre 2025.

Il precedente era scaduto nel 2010 e i bancari, circa 400, erano tra gli ultimi a rimanere senza un contratto adeguato al costo della vita. Adesso riceveranno un aumento del 3% per il 2023, del 3% per il 2024 e dell'1,5% nel 2025, insieme a una tantum del 2% calcolata sul reddito del 2022. 

“Abbiamo lasciato una serie di sistemazioni dal punto di vista normativo e soprattutto abbiamo lasciato il recupero dell’inflazione perché il contratto era scaduto da oltre 12 anni e quindi un 2% una tantum a compensazione riteniamo che sia oggettivamente molto molto insufficiente” commenta Gianluigi Giardinieri, segretario generale aggiunto Cdls con delega alle banche.

“Dal punto di vista economico noi partivamo da delle richieste più alte quindi ci soddisfa in parte però come tutte le trattative si sa che bisogna raggiungere una mediazione” continua Marco Santolini, segretario Federazione Servizi e Commercio Usl, che ricorda come non si sia riusciti a ottenere un'indennità per bancari che svolgono operazioni rischiose legate alle normative antiriciclaggio.

Nessuna modifica è intervenuta dal punto di vista normativo al testo fatta salva una interpretazione condivisa del meccanismo di calcolo del premio di produzione per gli anni 2024 e 2025.

“Per evitare di inasprire ancora di più gli animi ci siamo concentrati quasi esclusivamente sulla parte economica. Sulla parte normativa ci sono ancora molti ti aspetti che andrebbero rivisti, contiamo di farlo nei prossimi rinnovi non avendo più la zavorra legata ai 13 anni di stallo” sottolinea Matteo Missiroli, funzionario Federazione Costruzioni e Servizi Csdl.

 “Percorso che è stato complesso e che purtroppo è durato oltre un decennio ma che oggi ci vede soddisfatti per aver portato a casa un risultato che è nell’interesse dell’intero sistema e anche di quello bancario e finanziario - conclude Federico Gianni, presidente ABI - Vorrei esprimere un ringraziamento a tutte le parti che sono state coinvolte da quelle datoriali a quelle sindacali perché è prevalso il senso di responsabilità alla fine di una trattativa che per certi versi è stata anche molto aspra”.

Nel video le interviste a Gianluigi Giardinieri, segretario generale aggiunto Cdls con delega alle banche,  Marco Santolini, segretario Federazione Servizi e Commercio Usl,  Matteo Missiroli, funzionario Federazione Costruzioni e Servizi Csdl,  Federico Gianni, presidente ABS.






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