Quella che si immagina nel 2023 è una Repubblica collegata a livello internazionale, digitalizzata, autosufficiente sui propri bisogni di approvvigionamento, sviluppata su un modello equilibrato e sostenibile. Dovrebbe regnare la trasparenza nella formazione delle decisioni, nella scelta delle soluzioni e degli interlocutori, così come nell'assegnazione degli appalti. La raccomandazione è quella di privilegiare la gara internazionale per progetti di una certa rilevanza, per due ragioni fondamentali: la prima è ricevere studi, analisi e idee da una platea di interlocutori ampia, che potenzialmente può fornire proposte di livello più elevato. La seconda ragione è per strategia comunicativa. Bandire una gara internazionale infatti, significa veicolare il nome di San Marino nel mondo e trasmettere il messaggio di un Paese dinamico, proiettato verso il futuro. Indispensabili poi le infrastrutture: un nuovo collegamento con la costa romagnola, l'aeroporto con la concessione in forma diretta di aree per realizzare un'aerostazione di accoglimento per voli business, con funzione anche di cerimoniale. Per approvvigionamento idrico e gestione rifiuti, che oggi dipendono totalmente dall'esterno, pur escludendo l'opzione inceneritore, domani si dovrà puntare all'autosufficienza ma anche ad un ripensamento degli stili di vita: gli attuali 140 litri di consumo medio giornaliero per residente in Repubblica non saranno più sostenibili. San Marino deve poi colmare i ritardi nelle telecomunicazioni, e decidere sulle esternalizzazioni. Alcuni servizi e aziende, infatti, non ricoprono ruolo strategico, vedi centrale del latte e mattatoio, potrebbero essere oggetto di un bando di gara per la cessione a privati, così come le sale teatrali, e gli uffici di informazioni turistiche e guide.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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