“Deludente, da tutti i punti di vista”. È lapidario il commento di Giorgio Felici alla trasmissione di Santoro "AnnoZero". “Un programma basato su dati raffazzonati, che ha completamente ignorato la presenza dei 6mila lavoratori frontalieri e le loro problematiche". Il segretario industria Cdls suggerisce che il conduttore, Michele Santoro, "guardi in casa sua", alludendo al suocero che ha aziende a San Marino e nel Riminese. “Non mi stupisce la mancanza di contradditorio – aggiunge Felici – che non c’è mai nelle sue trasmissioni” – “La mia delusione è per i dati presentati su banche e sulle questione tributaria, per non parlare della sorpresa dal punto di vista politico: abbiamo un governo di centro sinistra e l’unico difensore è stato un parlamentare di Forza Italia”. Altro dato assolutamente deludente per l’esponente sindacale la mancanza del dato storico per inquadrare la Repubblica: cioè un paese che è stato sovrano: “Siamo passati come un qualsiasi comune italiano e paese di banditi” - prosegue Felici che ricorda come nello stesso territorio dipinto da “AnnoZero” ci siano 20 mila persone che lavorano. "E non vanno via in Ferrari…".
“È stata una trasmissione poco guardabile – ammette Giuliano Tamagnini - ha descritto il nostro paese come fossimo un branco di contrabbandieri e poco di buono”. E' evidente che ci sono delle attività che incappano nel fisco italiano comunque – prosegue il segretario industrial Csdl - la gran parte delle aziende sammarinesi sono serie, producono ricchezza al paese e danno lavoro a 6 mila frontalieri”. Per il rappresentante sindacale, al di là della sua faziosità, la trasmissione ha messo in luce un problema politico: "le aziende sammarinesi più grandi e importanti – quali la Wonderfood e la Karnak - hanno effettivamente dovuto costituire delle società in Italia per commercializzare il loro prodotto nel territorio comunitario. Per cui ci sono delle ragioni obiettive di fondatezza del Fisco nei confronti delle dislocazioni italiane di queste aziende". Una situazione che apre il dibattito rispetto all’adesione di San Mario all’ Unione Europa. Per Tamagnini in questo fase non c’è un problema di triangolazioni, ma di aziende italiane riconducibili a proprietà sammarinesi che finora non hanno pagato tasse a Roma, “Un punto che speriamo venga risolto dall’accordo tra Italia e San Marino”, si augura la Csdl. “Sono un estimatore di Santoro –prosegue – ma questa volta sono stato toccato come cittadino. "AnnoZero" non mi è piaciuta: non c’è stata la possibilità di poter elencare le cose buone del mio paese e soprattutto non ha parlato dei 6 mila lavoratori frontalieri perché nessuno in trasmissione faceva i loro interessi”. Alla domanda sulla presenza in studio di un cittadino sammarinese, tra le altre cose membro del direttivo della Csdl, Tamagnini replica “era lì a titolo personale, non quale esponente del mio sindacato”.
“È stata una trasmissione poco guardabile – ammette Giuliano Tamagnini - ha descritto il nostro paese come fossimo un branco di contrabbandieri e poco di buono”. E' evidente che ci sono delle attività che incappano nel fisco italiano comunque – prosegue il segretario industrial Csdl - la gran parte delle aziende sammarinesi sono serie, producono ricchezza al paese e danno lavoro a 6 mila frontalieri”. Per il rappresentante sindacale, al di là della sua faziosità, la trasmissione ha messo in luce un problema politico: "le aziende sammarinesi più grandi e importanti – quali la Wonderfood e la Karnak - hanno effettivamente dovuto costituire delle società in Italia per commercializzare il loro prodotto nel territorio comunitario. Per cui ci sono delle ragioni obiettive di fondatezza del Fisco nei confronti delle dislocazioni italiane di queste aziende". Una situazione che apre il dibattito rispetto all’adesione di San Mario all’ Unione Europa. Per Tamagnini in questo fase non c’è un problema di triangolazioni, ma di aziende italiane riconducibili a proprietà sammarinesi che finora non hanno pagato tasse a Roma, “Un punto che speriamo venga risolto dall’accordo tra Italia e San Marino”, si augura la Csdl. “Sono un estimatore di Santoro –prosegue – ma questa volta sono stato toccato come cittadino. "AnnoZero" non mi è piaciuta: non c’è stata la possibilità di poter elencare le cose buone del mio paese e soprattutto non ha parlato dei 6 mila lavoratori frontalieri perché nessuno in trasmissione faceva i loro interessi”. Alla domanda sulla presenza in studio di un cittadino sammarinese, tra le altre cose membro del direttivo della Csdl, Tamagnini replica “era lì a titolo personale, non quale esponente del mio sindacato”.
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