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San Marino: chiude lo stabilimento Karnak a Chiesanuova

15 lug 2015
lo stabilimento di ChiesanuovaSan Marino: chiude lo stabilimento Karnak a Chiesanuova
San Marino: chiude lo stabilimento Karnak a Chiesanuova - L'azienda pronta a trasferire tutta l'attività in Italia. Prevista un'ulteriore riduzione di persona...
Karnak lascia il Titano. Da tempo l'abbandono dello stabilimento di Chiesanuova era nell'aria. Oggi, la lettera ufficiale dell'azienda ai sindacati per la riduzione di personale. Previsto in sostanza il totale trasferimento dell'attività negli stabilimenti della Myo di Torriana. Un centinaio i dipendenti (impiegati commerciali e amministrativi) tra Karnak e Bi-holding, che al momento lavorano a Chiesanuova, di questi una settantina sono sammarinesi. Verrà loro proposto di spostarsi oltreconfine, se accetteranno dovranno ovviamente sottostare alle condizioni contrattuali italiane. L'azienda già da tempo era in esubero di personale e nemmeno il progetto di riorganizzazione legato all'attività di tele-selling avrebbe dato gli effetti sperati. Prima la black list, poi il terremoto giudiziario che ne ha scosso i vertici, in questi mesi si sono susseguiti gli incontri alla ricerca di una soluzione, compreso il cosiddetto decreto salva-imprese approdato sul tavolo del Governo, ma sarebbero mancate le necessarie garanzie perché tutto andasse a buon fine. Duro il segretario Anis: “Il Paese – dice Giorgi - doveva creare le condizioni per far restare la Karnak in territorio, tutti dovevamo fare uno sforzo in più. Sono stati fatti interventi straordinari per altre realtà – rimarca – si potevano fare anche questa volta”. Sulla stessa lunghezza d'onda la CDLS. Sbagliato secondo la CSdL dare la croce addosso al Governo accusandolo di non aver fatto il possibile, l'errore semmai – dice Enzo Merlini – è stato quello di promettere, e poi non mantenere, sostegno ad un progetto di risanamento seppur fallito ancor prima di partire. Rammarico dalla Giunta di Chiesanuova: il Capitano Rosti ricorda l'attenzione prestata alla vicenda in questi mesi, e già si guarda con preoccupazione alle ripercussioni occupazionali ed economiche per le attività del Castello, che da sempre – dice - ha fornito una buona parte della manodopera alla Karnak".
Nel video le interviste a Giorgio Felici, segretario generale FLI-CDLS ed Enzo Merlini, segretario generale FULI-CSdL.

sp

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