Lavoro e sviluppo: sono le 2 parole d'ordine lanciate dai Direttivi di CSdL e CDLS. Dito puntato contro quello che è stato definito “l'immobilismo del Governo”. Secondo la CSU occorre un piano di ripresa che parta dalle attività che hanno retto alla crisi e che abbia come capisaldi legalità e trasparenza. La politica invece – afferma il sindacato – dà piuttosto l'impressione di volersi autoassolvere, come nel caso della vicenda Cassa di Risparmio. Da qui la necessità che la Magistratura venga messa nelle condizioni di chiudere quanto prima i conti con il passato. E poi il problema della cosiddetta stretta del credito, che metterebbe a rischio anche aziende strategiche. CSdL e CDLS ritengono che le banche sammarinesi – anche alla luce dei salvataggi del passato – siano chiamate a destinare una quota delle somme depositate a sostegno delle imprese, e questo grazie anche ad una politica del credito promossa e coordinata dallo Stato. Rilanciata la proposta di una tassa sui grandi patrimoni - immobiliari e non -, accumulati attraverso la speculazione. Si continua a chiedere con forza – poi - il superamento della riduzione dell'indennità di malattia e la messa in sicurezza del sistema previdenziale. Non è mancato un riferimento alla Pubblica Amministrazione, con un deciso “no” al processo di esternalizzazione di servizi dello Stato. Infine è stata rivendicata la rapida attuazione del progetto di unificazione delle case di riposo, con gestione pubblica.
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