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Il San Marino Factory Outlet denuncia il tentativo di clonazione della propria attività

20 feb 2007
Il  San Marino Factory Outlet denuncia il tentativo di clonazione della propria attività
Il Factory denuncia il tentativo di “clonare la sua attività”. “Da nove anni, - scrive – operiamo nella struttura commerciale che occupa 67 addetti, versando allo stato imposte per 1 milione e mezzo di euro l’anno, e attraendo migliaia di visitatori”. Precisa inoltre di aver corrisposto per la locazione alla Angie S.a. proprietaria della sede attuale, oltre 651 mila euro l’ anno per 9 anni. . Ora la maggioranza dei nostri patners, - prosegue la nota - ha confermato la volontà di continuare il nostro rapporto di collaborazione, nonostante iniziative di pressing attuate a nome e per conto della proprietà dell’immobile nel quale esercitiamo a tutt’ oggi la nostra attività. Inquietante appare anche la successione dei fatti: dall’ avvio dei lavori di ristrutturazione della nuova sede a Rovereta, alla successiva ispezione dell’ Ispettorato di controllo del territorio che dichiarava la conformità degli interventi, i successivi certificati del dirigente ufficio urbanistica che non accertavano violazioni, una ulteriore riconferma della conformità degli interventi dell’ispettorato e il giorno seguente l’ordinanza del dirigente dell’urbanistica per la sospensione dei lavori. Nella vicenda interviene anche il titolare della Braschi Fur, uno dei condomini dell’edificio che dovrà ospitare il Factory, esprimendosi a favore del trasferimento. Intanto la dirigente dell’Ufficio Urbanistica precisa di non aver presentato ricorso: “L unico motivo per cui non l’ ho fatto – ha detto Sara Giusti - è perché non è prassi del mio Ufficio”. Mentre stanno studiando le carte e valuteranno se presentare o meno ricorso contro l’ordinanza del tribunale i legali della Immobiliare Domus, che già si erano costituiti parte civile.

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