San Marino anticipa l'Italia e vuol essere tra i primi paesi al mondo nella tecnologia “Blockchain”.Varato il decreto delegato che ne disciplina l'attività. Si stima che il settore a livello globale, nel 2021 avrà un mercato da 2,3 miliardi di dollari.
Blockchain, termine inglese ancora sconosciuto ai più così come le sue applicazioni concrete, ma secondo stime pubblicate da San Marino Innovation, è un settore che dai 339 milioni di dollari di mercato globale nel 2017, raggiungerà i 2,3 miliardi nel 2021. Per il presidente di San Marino Innovation Sergio Mottola: “Tecnologie pervasive come l'elettricità ed internet, si può non capirle o non apprezzarle, inizialmente, ma non si può prescindere dal fatto che faranno parte del sistema economico”
Anche per le ragioni citate da Mottola, San Marino sta giocando d'anticipo per diventare – ha dichiarato il Segretario di Stato Andrea Zafferani – uno dei primi paesi al mondo nel settore Blockchain, con un decreto delegato – il n° 37 del 2019, da poco pubblicato sul Bollettino Ufficiale – che ne regolamenta l'attività.
Per diventare un “ente blockchain” occorrerà ottenere un'autorizzazione rilasciata da San Marino Innovation che provvederà all'iscrizione in un apposito registro. L'ente potrà quindi emettere “token” di utilizzo, assimilati alle “valute estere”, o di investimento, assimilati ad azioni o titoli di debito. Gli enti blockchain, e questa è una opportunità tutta sammarinese, potranno optare per l'istituzione di un “Trust”, per la gestione dei token e i redditi realizzati godranno di un'esenzione fiscale. Ma quando e come capiremo se il decreto ha funzionato? “Lo capiremo certamente nei prossimi mesi” – risponde Mottola - ”e il 2019 sarà un banco di prova. La prima variabile è il lavoro di sistema: i risultati dipenderanno anche dal contributo e dalla collaborazione che riusciremo a creare, come economia e come sistema economico”.
San Marino, anche per evitare possibili distorsioni, in un settore così nuovo ha scelto di non prevedere nella sua normativa i “token di pagamento”, ovvero la criptovaluta, e inoltre sono previste procedure antiriciclaggio particolarmente severe come l'adeguata verifica rafforzata: “È il modello più forte di controllo antiriciclaggio oggi esistente ed è anche più forte– commenta il Segretario di Stato Andrea Zafferani – di quello che il Gafi richiede”.
Leggi il comunicato stampa di Adesso.sm
Blockchain, termine inglese ancora sconosciuto ai più così come le sue applicazioni concrete, ma secondo stime pubblicate da San Marino Innovation, è un settore che dai 339 milioni di dollari di mercato globale nel 2017, raggiungerà i 2,3 miliardi nel 2021. Per il presidente di San Marino Innovation Sergio Mottola: “Tecnologie pervasive come l'elettricità ed internet, si può non capirle o non apprezzarle, inizialmente, ma non si può prescindere dal fatto che faranno parte del sistema economico”
Anche per le ragioni citate da Mottola, San Marino sta giocando d'anticipo per diventare – ha dichiarato il Segretario di Stato Andrea Zafferani – uno dei primi paesi al mondo nel settore Blockchain, con un decreto delegato – il n° 37 del 2019, da poco pubblicato sul Bollettino Ufficiale – che ne regolamenta l'attività.
Per diventare un “ente blockchain” occorrerà ottenere un'autorizzazione rilasciata da San Marino Innovation che provvederà all'iscrizione in un apposito registro. L'ente potrà quindi emettere “token” di utilizzo, assimilati alle “valute estere”, o di investimento, assimilati ad azioni o titoli di debito. Gli enti blockchain, e questa è una opportunità tutta sammarinese, potranno optare per l'istituzione di un “Trust”, per la gestione dei token e i redditi realizzati godranno di un'esenzione fiscale. Ma quando e come capiremo se il decreto ha funzionato? “Lo capiremo certamente nei prossimi mesi” – risponde Mottola - ”e il 2019 sarà un banco di prova. La prima variabile è il lavoro di sistema: i risultati dipenderanno anche dal contributo e dalla collaborazione che riusciremo a creare, come economia e come sistema economico”.
San Marino, anche per evitare possibili distorsioni, in un settore così nuovo ha scelto di non prevedere nella sua normativa i “token di pagamento”, ovvero la criptovaluta, e inoltre sono previste procedure antiriciclaggio particolarmente severe come l'adeguata verifica rafforzata: “È il modello più forte di controllo antiriciclaggio oggi esistente ed è anche più forte– commenta il Segretario di Stato Andrea Zafferani – di quello che il Gafi richiede”.
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