Stop al classico turismo da passeggiata. Servono fatti. A San Marino gli operatori del turismo chiedono una risposta al problema che frena il settore e tornano a proporre il polo del benessere fra il parcheggio 6 e 7 e una sala di intrattenimento, insieme a Giochi del Titano. E anche Rimini, più che al pre bilancio, riflette sulle strategie future. La stagione è appena iniziata ma sembra già compromessa. L'assessore provinciale Fabio Galli non si aspetta nulla di buono dai numeri. Le presenze sono ferme a maggio, oscillano tra il -5 e il -6%. Il maltempo ha giocato la sua parte, la capacità di spesa delle famiglie ha fatto il resto: si taglia sulle vacanze, sempre più corte, e su tutto quello che sono i costi dell'extralberghiero. L'ottimismo rosa del Capodanno dell'estate dura il tempo di un fine settimana, e ora si aspetta settembre per raccogliere i cocci e tentare una riflessione sulla stagione che verrà. Serve un inversione di rotta, secondo il professore Attilio Gardini, che anticipa l'analisi e parla di una situazione che ormai dura da almeno 6 o 7 anni. “Sullo sfondo di un processo che si avvita su se stesso, c'è una tendenza di mercato troppo concentrata sulla domanda interna” dice. Da una parte la globalizzazione ha trasformato il modo di concepire la vacanza, dall''altra insistere su eventi come la notte Rosa è inutile, se non dannoso. Ciò che serve davvero è intercettare la domanda di un turismo che si muove verso località che hanno una forte componente culturale. E riscoprire la Rimini Romana, Malatestiana e Medioevale. San Marino si sta già muovendo in questa direzione, ma serve uno sforzo in più. Magari creando un pacchetto che da Goro arrivi a Rimini, Cattolica per poi salire a San Marino o San Leo. Non solo. Venezia, sulla cartina della globalizzazione della vacanza, non è poi così lontana.
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