Si parla di nuove idee e progetti per San Marino, nella tavola rotonda organizzata dalla Centrale sindacale Unitaria su sviluppo e lavoro, ma è sempre il polo del lusso a tenere banco, con i commercianti, ben rappresentati in sala, contrari all'ubicazione scelta dal governo. "Non siamo stati neppure coinvolti - lamenta il presidente Usc Massimo Canti - non siamo contrari a priori, ma va inserito in un progetto che tenga conto delle altre attività commerciali e turistiche". Le posizioni si definiscono con i sindacati più interessati a conoscere il piano occupazionale: "Il 18 maggio, annuncia il segretario Csdl Giuliano Tamagnini, incontreremo gli investitori", spingendo anche sul contrasto al lavoro nero e sulla formazione. La politica, con il democristiano Luca Beccari, spiega che non c'è solo quello, anche un progetto di investimento nelle infrastrutture per 30 milioni di euro. Smorza i toni Francesca Michelotti di Sinistra Unita: uno che intende investire 70 milioni di euro a San Marino, lo inviterei anche a pranzo, lamentando la mancanza di una cultura di impresa nel paese: "siamo all'anno zero per iniziativa imprenditoriale". Porta una ventata di positività l'esperienza di Luciano Zanotti, a capo dell'Associazione Energie rinnovabili, che si è reinventato un lavoro, con l'installazione di impianti: "ho fatturato 5 milioni di euro" dice, spingendo a muoversi verso le nuove economie. Ma per tutti resta la preoccupazione per i 1600 disoccupati in territorio. "Dobbiamo tutti remare dalla stessa parte" l'invito del Segretario Cdls Marco Tura " cerchiamo di mantenere i posti attuali, aiutando le aziende in crisi, poi penseremo a rioccupare".
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