Altri tre giorni di sciopero proclamati all'unanimità. Non si ferma la protesta dei bancari – trainata dalle Rsa di Bac, Bsm e Carisp (non aderisce Bsi) - già in astensione dal lavoro da venerdì scorso con disagi sempre più evidenti per i cittadini e a cascata su tutta l’economia sammarinese. “Noi ne siamo consapevoli – ammette Mirco Lunedei, Rsa Banca Agricola Commerciale – ma non avevamo altri mezzi e altri strumenti. Quello che noi siamo costretti a fare purtroppo è astenerci dal lavoro e creare questi disservizi che non dipendono da noi ma dipendono dalla controparte che non ci ascolta”.
In assemblea rimarcate, insieme ai rappresentanti delle tre sigle sindacali CSdL, CDLS e USL, le ragioni del dissenso: dalla perdita del potere di acquisto degli stipendi accumulata dal 2010 al 2022, di qui la richiesta di corresponsione degli arretrati, fino alla rivalutazione delle retribuzioni per gli anni 2023-2027. “Le proposte che sono state fatte in base alle nostre richieste sono state praticamente nulle – afferma Marina Bombini, Rsa Cassa di Risparmio - questo molto probabilmente ci ha uniti ancora di più perché c'è stata quasi un'offesa a quello che noi abbiamo dato in 13 anni. Ricordiamo che siamo disposti sempre a qualsiasi trattativa che abbia un senso logico".
Intanto, dopo la manifestazione di ieri sul Pianello, continuano le iniziative nel Paese: scelti non a caso punti ben precisi, dove si trovano le sedi principali delle tre banche, per dare concretezza alla mobilitazione e . Domani 14 febbraio sit-in in Piazza Tini a Dogana; giovedì 15 in Piazzetta Titano a San Marino Città e venerdì 16 in Piazza del Massaro a Faetano. Intanto i dipendenti si aspettano di essere convocati da Abs per il 22 febbraio, data che – tengono a precisare – era stata solo ipotizzata per il prossimo incontro. Stigmatizzato poi il tentativo dell'associazione di far passare i dipendenti del settore per privilegiati e strapagati rispetto ai colleghi italiani. Ma guardando gli indici di produttività, “viene fuori che i dipendenti delle banche sammarinesi sono molto più produttivi, - spiega Patrick Mularoni, Rsa Banca di San Marino - per ogni dipendente c'è un tasso di raccolta molto più elevato. Questo fa sì che le banche sammarinesi in realtà beneficino di un costo del personale molto più basso delle banche analoghe italiane. A parità di raccolta, se una banca sammarinese ha 1,4 mld di raccolta e una analoga banca italiana raccoglie altrettanto, ha però dal 30 al 38% in più del costo del personale. Questo sono fatti che la controparte dimentica di dire”.
Nel video le interviste a Mirco Lunedei, Rsa Banca Agricola Commerciale; Marina Bombini, Rsa Cassa di Risparmio e Patrick Mularoni, Rsa Banca di San Marino.