Inizia il conto alla rovescia per lo sciopero generale indetto il 16 marzo. Primo passo del sindacato, quello di incontrare già lunedì gli organi di informazione per spiegare e approfondire le ragioni della mobilitazione. Tre ore di astensione dal lavoro stabilite, lo ricordiamo, nell’ambito dell’assemblea dei rappresentanti sindacali riunita lo scorso 21 febbraio. Cinque le principali motivazioni individuate dai lavoratori per lanciare un forte segnale all’Esecutivo e alle associazioni imprenditoriali: in primis la riforma del lavoro con la ferma respinta del progetto di legge governativo che secondo la CSU legalizza soltanto la precarietà. Segue la riforma previdenziale per cui si conferma la centralità del sistema a ripartizione con calcolo retributivo, pur coi necessari correttivi. Sul fronte dell’equità fiscale, poi, ribadita la necessità di realizzare una riforma per il rafforzamento dello stato sociale e per dare impulso allo sviluppo economico, senza però tagliare le buste paga dei lavoratori. Per quanto riguarda il settore pubblico, l’assemblea dei delegati della PA respinge il metodo adottato dal governo nella gestione del personale. Si sollecita inoltre il rispetto della tabella di marcia stabilita nel protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso novembre. Infine, la questione dei rinnovi contrattuali: la Csu richiama le controparti ad una maggiore disponibilità e responsabilità, in modo da arrivare in tempi brevi alla firma degli accordi.
Riproduzione riservata ©