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SdS Gatti replica alle accuse di Rf sui conti pubblici: "Fmi certifica il nostro buon lavoro"

Il titolare delle Finanze traccia infine un bilancio del suo mandato, segnato da diverse emergenze

di Maria Letizia Camparsi
4 giu 2024
Marco Gatti
Marco Gatti

Alle critiche di Repubblica Futura il segretario alle Finanze Marco Gatti risponde con le relazioni del Fondo Monetario Internazionale: “Se ne nel 2019 e 2020 il nostro debito veniva definito insostenibile – afferma – ora, grazie alle strategie che abbiamo messo in campo, è diventato sostenibile, garantendo stabilità”. E se Rf ritiene il debito pubblico - 1 miliardo e 200 milioni di euro – troppo alto, Gatti sottolinea che sta diminuendo e boccia la proposta di convertire quello estero in interno.

"Concentrare tutto sul debito interno, che è già l'80% di quello complessivo - afferma Gatti -, vuol dire bloccare la nostra economia e lo sviluppo del Paese. Una prospettiva che semmai si può considerare nel lungo periodo. Il debito interno era annoverato tra le criticità dal Fmi – continua – perché non è possibile cederlo per avere immediata liquidità. La soluzione è lavorare sulla liquidità: creare un mercato secondario, plausibilmente italiano. Abbiamo già trovato degli accordi con una borsa secondaria Italiana che è interessata". 

L'aumento delle entrate nelle casse pubbliche poi – 251 milioni – secondo Rf è legato all'inflazione: “Ma questa colpisce sia entrate che uscite – replica il segretario alle Finanze -. Se abbiamo generato un avanzo di bilancio significa che abbiamo lavorato bene”.

Sul mancato Fiscal drag – che per il partito di opposizione pesa sulle tasche di lavoratori e pensionati – Gatti rivendica la scelta politica: "Abbiamo scelto di non portare avanti una maggiore imposizione fiscale come qualcuno ci chiedeva, dall'altra parte non abbiamo nemmeno alleggerito la fiscalità. Attraverso la riforma fiscale troveremo l'equilibrio per una maggiore equità".

Visioni diverse anche sulla proposta del partito di opposizione di alzare da 9 a 15mila euro la cosiddetta “quota smac”: “Penso che la cifra attuale vada bene – dice Gatti –. Non spingerei le famiglie a una spesa più alta, ma privilegerei l'ottica del risparmio. Va comunque fatta una valutazione d'impatto generale”.

Il titolare delle Finanze traccia infine un bilancio del suo mandato, segnato da diverse emergenze: prima il Covid, poi i rincari su energie e materie prime. A seguire l'instabilità politica con la fuoriuscita di Rete dal governo: “Condizioni – conclude – che non ci hanno permesso di portare a compimento una seria riforma fiscale”.

Nel video l'intervista a Marco Gatti, segretario alle Finanze






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