Dopo Svizzera e Liechtenstein, che hanno firmato nei giorni scorsi, oggi toccherà al Principato di Monaco siglare con l’Italia un accordo per lo scambio automatico di informazioni fiscali.
Una firma che arriva l'ultimo giorno utile concesso dalla legge 186 emessa dal parlamento italiano, per la sottoscrizione di intese con qui paesi fino ad oggi ancora compresi nella “black list”. San Marino, come noto, è uscito dalla lista nera il 12 febbraio dello scorso anno, mentre il 30 gennaio, con la firma apposta dal Ministro Padoan, è entrata ufficialmente nella white list italiana, l'elenco cioè degli Stati con i quali è attuabile lo scambio di informazioni, ai sensi delle convenzioni per evitare le doppie imposizioni. Un risultato ottenuto al termine di un lungo percorso di adeguamento agli standard europei e di trasformazione radicale del paese. Un segnale forte il Titano lo aveva dato il 30 ottobre scroso, quando ha sottoscritto l’Accordo Multilaterale fra le Autorità Competenti in Materia di Scambio Automatico delle Informazioni Finanziarie, aderendo al Early Adopters Group, il gruppo dei paesi che per primi si sono impegnati ad adottare i nuovi standard, dal 2017.
Una firma che arriva l'ultimo giorno utile concesso dalla legge 186 emessa dal parlamento italiano, per la sottoscrizione di intese con qui paesi fino ad oggi ancora compresi nella “black list”. San Marino, come noto, è uscito dalla lista nera il 12 febbraio dello scorso anno, mentre il 30 gennaio, con la firma apposta dal Ministro Padoan, è entrata ufficialmente nella white list italiana, l'elenco cioè degli Stati con i quali è attuabile lo scambio di informazioni, ai sensi delle convenzioni per evitare le doppie imposizioni. Un risultato ottenuto al termine di un lungo percorso di adeguamento agli standard europei e di trasformazione radicale del paese. Un segnale forte il Titano lo aveva dato il 30 ottobre scroso, quando ha sottoscritto l’Accordo Multilaterale fra le Autorità Competenti in Materia di Scambio Automatico delle Informazioni Finanziarie, aderendo al Early Adopters Group, il gruppo dei paesi che per primi si sono impegnati ad adottare i nuovi standard, dal 2017.
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