Che siano preoccupati non è una novità; già nelle scorse settimane gli Industriali Sammarinesi lo avevano detto a chiare lettere esprimendo anche il loro disappunto. "Ben venga il pacchetto trasparenza come pure lo scambio di informazioni automatico, purché la situazione del rapporto con l’Italia si normalizzi, purché le imprese abbiano la possibilità di proseguire nella loro attività senza ulteriori scossoni. Sono le aziende sane della Repubblica ad alzare il tono, quelle che registrano nelle controparti italiane timori e perplessità per questo clima di caccia alle streghe che si è creato". Mercoledì l’Anis riunirà ancora una volta la propria assemblea generale. A quelle precedenti avevano preso parte i Segretari agli Esteri, all’Industria e alle Finanze. Domani San Marino farà sentire la propria voce a Roma e il giorno successivo gli industriali vorranno capire come possono sviluppare le cose. Il primo luglio è alle porte e già molti dei loro clienti hanno fatto chiaramente capire che in assenza di novità sostanziali il rischio è quello di girare le spalle ai fornitori sammarinesi per rivolgersi alla concorrenza. Troppo inquietante l’affermazione dei mesi scorsi del Ministro Tremonti che lasciava presagire la visita delle fiamme gialle in quelle aziende in rapporti commerciali con il Titano. Oggi Tremonti è ancora più esplicito, come dimostrano le parole pronunciate alla festa della Cisl: la sua battaglia ha come obiettivi San Marino e Svizzera.
Governo e Consiglio Grande e Generale hanno fatto quanto nelle loro possibilità, approvando interventi legislativi che testimoniano il percorso di trasparenza. Passaggi sui quali si sono registrate anche posizioni unanimi dell’assemblea parlamentare e apprezzati dagli industriali ma questo, ancora, non basta e mercoledì rivolgeranno di nuovo la loro richiesta accorata prima di fare scelte radicali circa la collocazione delle loro aziende.
Monica Fabbri
Governo e Consiglio Grande e Generale hanno fatto quanto nelle loro possibilità, approvando interventi legislativi che testimoniano il percorso di trasparenza. Passaggi sui quali si sono registrate anche posizioni unanimi dell’assemblea parlamentare e apprezzati dagli industriali ma questo, ancora, non basta e mercoledì rivolgeranno di nuovo la loro richiesta accorata prima di fare scelte radicali circa la collocazione delle loro aziende.
Monica Fabbri
Riproduzione riservata ©