Dalla Smac Card ai temi stringenti per il Paese - in testa lo sviluppo - gli operatori sono compatti. Alta partecipazione alla serata per ribadire i motivi del malcontento e pensare a soluzioni comuni. “Partecipazione che è segno – dice il presidente USOT Riccardo Vannucci – che le categorie non rappresentano una minoranza” e motiva il no ad una riforma fiscale che – prosegue – “non è stata testata, è stata applicata senza il consenso degli operatori e quindi è sbagliata, non serve al paese, deprime la scontistica, in un momento di crisi”. Torna poi sull'operatività della Smac fiscale che – dice “va ripensata, perché così scoraggia, invece di invogliare, chi sale a San Marino per spendere, dando di noi una immagine negativa”.
L'accento poi sulla mancanza di apertura da parte del governo, rinnovata dal presidente USC, Massimo Canti: “Non siamo contrari alla legge, ma al fatto che la legge venga imposta. Si poteva negoziare, per una introduzione graduale del provvedimento e solo dopo averne testato operatività e funzionalità”. Di qui la volontà di non fermare la mobilitazione: “Siamo pronti ad una nuova serrata – annuncia - il 1 aprile: negozi chiusi in centro storico come sciopero simbolico per riportare sul vivo di tutte le proposte avanzate e mai ascoltate”.
“Lo sdegno degli operatori aumenta – per il Presidente OSLA Mirko Dolcini – e la contestazione alla Smac fiscale “rappresenta insieme le tante battaglie che stiamo portando avanti, contro un metodo di confronto basato su promesse mai mantenute e, dal lato dei contenuti, vista la mancanza di una visione sul futuro del Paese e sulle vie per lo sviluppo”.
L'accento poi sulla mancanza di apertura da parte del governo, rinnovata dal presidente USC, Massimo Canti: “Non siamo contrari alla legge, ma al fatto che la legge venga imposta. Si poteva negoziare, per una introduzione graduale del provvedimento e solo dopo averne testato operatività e funzionalità”. Di qui la volontà di non fermare la mobilitazione: “Siamo pronti ad una nuova serrata – annuncia - il 1 aprile: negozi chiusi in centro storico come sciopero simbolico per riportare sul vivo di tutte le proposte avanzate e mai ascoltate”.
“Lo sdegno degli operatori aumenta – per il Presidente OSLA Mirko Dolcini – e la contestazione alla Smac fiscale “rappresenta insieme le tante battaglie che stiamo portando avanti, contro un metodo di confronto basato su promesse mai mantenute e, dal lato dei contenuti, vista la mancanza di una visione sul futuro del Paese e sulle vie per lo sviluppo”.
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