Continua a tenere banco, sulla stampa italiana, la pubblicazione della lista di nomi, alcuni dei quali eccellenti, emersi dall’indagine sul caso della finanziaria SMI. L’elenco era stato consegnato mesi fa dalla magistratura sammarinese, che aveva risposto alla rogatoria arrivata dalla Procura di Roma che indaga sul Gruppo Amphora, collegato al conte Enrico Maria Pasquini titolare della SMI. Le ipotesi di reato vanno dalla violazione della normativa antiriciclaggio all’associazione per delinquere. L’ultima consegna dei faldoni sequestrati, da parte del tribunale sammarinese, è avvenuta una decina di giorni fa. Oltre mille i nominativi pubblicati dalla stampa. Ma, secondo il segretario alla Giustizia Augusto Casali, “avere dei depositi a San Marino di per sé non è un reato. Solo le indagini possono identificare quali depositi siano frutto di comportamenti illeciti. La rogatoria che abbiamo diligentemente evaso – conclude il segretario di Stato – è anche la testimonianza di come le magistrature dei due Paesi collaborino assiduamente”.
Si dicono stupite le banche sammarinesi di come una collaborazione, del resto auspicabile, per combattere ogni tipo di illegalità, si trasformi invece in un nuovo processo mediatico alla Repubblica. Nel video l'intervista al Prersidente dell’ABS, Pierpaolo Fabbri
Si dicono stupite le banche sammarinesi di come una collaborazione, del resto auspicabile, per combattere ogni tipo di illegalità, si trasformi invece in un nuovo processo mediatico alla Repubblica. Nel video l'intervista al Prersidente dell’ABS, Pierpaolo Fabbri
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