A San Marino, che con i suoi 32 mila abitanti quest’anno avrà un Prodotto interno lordo pari a 1,4 miliardi, il Fondo raccomanda di tener d'occhio la crescita dello stock del debito: oggi è al 18% del Pil ma per effetto del crescente gap che si sta creando tra la dinamica delle entrate (in flessione del 30%) e quella spese (ridotte soltanto del 17%) questo stock potrebbe arrivare nel 2017 al 30% e portarsi in una zona pericolosa. Subito dopo l’assemblea plenaria del Fondo Monetario Internazionale, il Presidente di Banca Centrale Renato Clarizia e il Segretario di Stato Pasquale Valentini hanno incontrato il vicedirettore del dipartimento Europa del FMI, Aasim Usain e il direttore del Monetary and Capital Department, Cristopher Towe. “A noi - anticipa Clarizia a “Il Sole 24 ore” - il Fondo monetario ha chiesto più apertura verso l'esterno e un maggiore scambio di informazioni con piccoli Stati che hanno sistemi e problemi analoghi ai nostri, come il Lietchtenstein, Malta o Lussemburgo". "Quel che sta a cuore al Fondo è la stabilità dei sistemi – osserva Valentini - vogliono vedere quanto gli Stati siano consapevoli delle loro criticità". Il suggerimento degli esperti di Washington è di mettere in cantiere una modifica del sistema d'imposizione che potrebbe implicare anche per San Marino, tornato solo a ottobre 2011 alla white list stilata dall'Ocse, l'introduzione di un'imposta indiretta come l'Iva. Intanto il quotidiano economico sottolinea che “se sul fronte della politica di bilancio si sta rivelando particolarmente attiva la funzione di monitoraggio FMI, (mentre a breve dovrebbe approdare alla verifica parlamentare il nuovo protocollo sottoscritto con il governo italiano sulla doppia imposizione), sul versante dei controlli di stabilità c'è una fattiva collaborazione con Banca d'Italia. Clarizia è stato ricevuto in settembre a via Nazionale proprio per concordare le modalità con le quali impiantare una centrale-rischi adatta a garantire un sistema composto da 10 banche operative, in modo da metterle in condizione di poter valutare per ciascun cliente l'esposizione complessiva, tanto verso le aziende di credito di San Marino quanto quella verso le banche italiane. E stringere la rete dei controlli”.
Sonia Tura
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