Convegno su Black list ieri a Pavia, al quale ha partecipato anche il Segretario alle Finanze Valentini. A darne notizia è l’agenzia Dire. Sfuma per un soffio l'incontro con Vittorio Grilli, vice ministro dell'Economia italiano. Ma il faccia a faccia con il numero due dell'Agenzia delle Entrate, Luigi Magistro, è cordiale e fa incassare complimenti al Titano. Il responsabile dell'economia sammarinese è stato relatore al convegno dal titolo "Fiscalità internazionale: rapporto tra imprese italiane e soggetti residenti in Paesi black list". Con lui, in cattedra, altri due sammarinesi noti, Antonio Valentini, presidente della Fondazione San Marino 2020, e il consigliere del Psd, Fiorenzo Stolfi.
Oltre al direttore centrale dell'accertamento dell'Agenzia delle Entrante, avrebbe dovuto intervenire Vittorio Grilli. Ma la convocazione di un consiglio dei ministri d'urgenza lo ha costretto a Roma all'ultimo. "Siamo stati invitati come soggetti che stanno subendo la normativa fiscale dei Paesi in black list” - spiega Valentini, al termine dell'appuntamento. Nel suo intervento ha descritto come "la definizione di paradiso fiscale ci va stretta" e come lo scudo fiscale prima e poi il decreto incentivi, "siano arrivati unilateralmente proprio nel momento in cui San Marino aveva iniziato un percorso di adeguamento agli standard internazionali, compromettendone gli effetti positivi della trasformazione". Il segretario di Stato non ha tralasciato di esporre le difficoltà delle aziende del Titano, "dovute agli effetti reputazionali dell'essere in black list, che portano aziende sane a non poter lavorare". Resta il rammarico di non aver potuto far ascoltare le ragioni del Titano a Grilli. Resta la consolazione, non da poco, che lo stesso ha richiesto i testi delle relazioni dei partecipanti, proprio a dimostrazione dell'interesse sul tema. E su San Marino.
Oltre al direttore centrale dell'accertamento dell'Agenzia delle Entrante, avrebbe dovuto intervenire Vittorio Grilli. Ma la convocazione di un consiglio dei ministri d'urgenza lo ha costretto a Roma all'ultimo. "Siamo stati invitati come soggetti che stanno subendo la normativa fiscale dei Paesi in black list” - spiega Valentini, al termine dell'appuntamento. Nel suo intervento ha descritto come "la definizione di paradiso fiscale ci va stretta" e come lo scudo fiscale prima e poi il decreto incentivi, "siano arrivati unilateralmente proprio nel momento in cui San Marino aveva iniziato un percorso di adeguamento agli standard internazionali, compromettendone gli effetti positivi della trasformazione". Il segretario di Stato non ha tralasciato di esporre le difficoltà delle aziende del Titano, "dovute agli effetti reputazionali dell'essere in black list, che portano aziende sane a non poter lavorare". Resta il rammarico di non aver potuto far ascoltare le ragioni del Titano a Grilli. Resta la consolazione, non da poco, che lo stesso ha richiesto i testi delle relazioni dei partecipanti, proprio a dimostrazione dell'interesse sul tema. E su San Marino.
Foto Gallery
Riproduzione riservata ©