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Tra smentite, repliche e controrepliche continua la "guerra" dei prezzi

19 mar 2015
Tra smentite, repliche e controrepliche continua la "guerra" dei prezziContinua la "guerra" dei prezzi
Continua la "guerra" dei prezzi - Da una parte il Gruppo La Sociale che accusa la Csu di aver diffuso dati fasulli, dall'altra il sind...
Da una parte il Gruppo La Sociale che plaude alla smentita arrivata dall'Ufficio Statistica sui dati diffusi dalla Csu relativamente ai prezzi, dichiarandoli privi di fondamento sia per quanto riguarda le rilevazioni sammarinesi, sia per quelle relative al circondario. Grave, per La Sociale, la mancata percezione da parte dei sindacati del potenziale danno economico provocato agli esercenti invitando i cittadini ad acquistare fuori confine, ma ancor più grave - scrivono - il fatto che certe affermazioni siano state fatte in base a dati fasulli, ma che per fortuna la maggior parte dei sammarinesi non ascolta. Ma quali dati fasulli? “L'ufficio Statistica ha preso fischi per fiaschi”. Così Enzo Merlini (CSdL) e Riccardo Stefanelli (CDLS), in qualità di membri della commissione per il monitoraggio della fiscalità. Le stime rese pubbliche dalla CSU – precisano - non riguardano l'indice generale dei prezzi, a cui fa riferimento l'Ufficio, ma esclusivamente la media degli aumenti di generi alimentari e bevande analcoliche. Rivendicano, dunque, la correttezza dei dati sindacali e a supporto presentano una tabella che indica come la media delle variazioni percentuali rispetto al 2014 di tali prodotti sia con arrotondamento del 2,9% per il 2014, e del 5,5% per il 2013. Si è trattato di un colossale abbaglio per Merlini e Stefanelli, poiché – rimarcano - non osiamo immaginare che l'Ufficio Statistica non fosse consapevole di questa differenza. Tuttavia avanzano un dubbio: “che siano state le pressioni di alcune associazioni di categoria a indurre lo stesso Ufficio a pubblicare una presunta "smentita" del tutto fuorviante in quanto riferita a voci completamente diverse?
E a proposito di rincaro dei prezzi, La Sociale pone l'accento anche sul silenzio di sindacati e associazioni dei consumatori sul fatto che a San Marino - sottolineano - gli esercizi commerciali sono costretti a comprare il latte a lunga conservazione in regime di monopolio dalla locale Centrale del Latte a costi maggiorati rispetto all'acquisto diretto dalle aziende produttrici con la conseguenza di dover vendere prodotti più cari rispetto al circondario. Evidentemente - conclude - non interessa poi tanto l'effettiva tutela dei consumatori.

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