E' stato uno dei temi che più hanno caratterizzato il recente G7. Il motivo è chiaro: se il progetto TTIP dovesse andare in porto si creerebbe la più grande area di libero scambio al Mondo; Stati Uniti ed UE, infatti, rappresentano circa la metà del PIL globale. Il Partenariato, inoltre, potrebbe essere esteso anche ad altri Paesi: già si parla di quelli dell'EFTA. Un domani potrebbe riguardare anche il Titano, considerato il cammino di integrazione con l'Europa. “Essendo un Paese terzo – fanno sapere dal Dipartimento Esteri – non siamo ancora stati coinvolti; però è un argomento che stiamo seguendo”. I cosiddetti “7 Grandi” - ad Elmau - hanno espresso la volontà di giungere ad intese definitive entro la fine dell'anno. L'obiettivo dichiarato è integrare i mercati sulle 2 sponde dell'Atlantico riducendo i dazi e omologando il più possibile normative e standard applicati ai prodotti, alle regole sanitarie e così via. Si parla poi dell'introduzione di un arbitrato internazionale per le cause tra imprese e Governi. Il TTIP è oggetto di forti critiche; molti economisti ritengono dia troppo spazio alle multinazionali. Proteste di questo tipo si ripetono sempre più di frequente. “La vera posta in gioco – ha affermato il premio Nobel Joseph Stiglitz – sono le norme per la sicurezza alimentare e la tutela dell'ambiente. Questo tipo di accordi aggravano le disuguaglianze e – in una situazione come quella europea – rischierebbero di approfondire la recessione”
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