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Turismo in ginocchio, tante attività del Centro Storico tengono le serrande abbassate

Proposta provocatoria della Presidente Usc Urbinati: "Blocco dei pagamenti allo Stato". Sartini - Usot - chiede rapidità alle banche nei finanziamenti e protocolli di sicurezza più snelli. Per Anis serve un piano strategico per costruire il futuro

di Luca Salvatori
23 mag 2020
Turismo in ginocchio, tante attività del Centro Storico tengono le serrande abbassate
Turismo in ginocchio, tante attività del Centro Storico tengono le serrande abbassate

A pochi giorni dalla fine del lockdown tante attività commerciali e turistiche non hanno ancora aperto a San Marino, in particolare nel centro storico. Per Usot e Usc servono finanziamenti a fondo perduto e più rapidità delle banche nell'erogazione di quelli con garanzia dello Stato. L'Anis pensa ad un piano per il paese.

Il lockdown è ormai alle spalle ma non certo la crisi economica da emergenza covid e si paventa che il peggio debba ancora arrivare. Molti esercenti, nonostante il via libera dal 18 maggio, tengono la serranda abbassata, soprattutto in centro storico. Tanti i problemi a partire dalla liquidità: “O le banche ci danno subito i prestiti nella misura che ci serve – afferma il Presidente Usot Luigi Sartini - oppure abbiamo bisogno dell'intervento dello Stato diretto perché molti non hanno le forze per poter riaprire”.

E alle difficoltà economiche, dice Sartini, si è aggiunto quello dei protocolli di sicurezza cambiati all'ultimo, per ristoranti e alberghi: “Le regole dell'Emilia Romagna – commenta Sartini – sono molto più semplici e snelle”. Critica sui protocolli anche l'Usc, in particolare per i piccoli negozi del centro storico: “Se continuiamo a mantenere la regola dei 40 metri quadrati – osserva la Presidente Usc Marina Urbinati – non potremo riaprire molte piccole attività, perché non potremo far entrare nessun cliente”.

Le misure messe in campo a sostegno delle attività commerciali e turistiche, ad ogni modo, non sono sufficienti e Marina Urbinati lancia una proposta 'provocatoria': “L'unica cosa che ci poteva essere di aiuto – dichiara – era il blocco totale di tutti i pagamenti allo Stato”. La Presidente Usc lamenta inoltre difficoltà con le banche nell'erogazione dei finanziamenti con garanzia pubblica: “Se pensiamo che ad un'azienda basta avere poche migliaia di euro di mancati pagamenti pregressi, per essere considerati un cattivo pagatore, non riusciamo a trovare neanche lì una porta aperta”.

Commercio e turismo dunque lanciano un grido d'allarme e una richiesta d'aiuto con interventi rapidi. Ma anche per il settore industriale, che durante il lockdown ha continuato ad operare - sia pure a regime ridotto - c'è urgente necessità di liquidità e la Presidente Anis Neni Rossini ritiene fondamentale una visione di prospettiva: “Serve un piano di sviluppo per il futuro – afferma – che si leghi alla capacità del paese di trovare nuovi investitori e fondi per poter dare alla macchina del nostro sistema nuova linfa per andare avanti. Un piano strategico – conclude - che ci consenta di costruire il nostro futuro”.


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