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Unas: bicchiere mezzo pieno dell’impianto e della ratio della legge 164

Ok ai temi su giovani, lavoro pensionati, solidarietà famigliare e concorrenza sleale

20 dic 2022
Assemblea dell'Unas
Assemblea dell'Unas

Gli Artigiani non si allineano alla posizione delle altre categorie economiche, che hanno chiesto correttivi alle riforme su occupazione e pensioni. Una nota sottoscritta da Usc, Osla, Usot e commercialisti, ma dove spiccava l'assenza di Unas. Infatti nessuna legge è perfetta, spiega, ma i nuovi provvedimenti presentano "tanti aspetti normati e/o riordinati che possono lasciar presagire un rapporto più chiaro ed opportunità fin qui non previste". Dai pensionati ai giovani, dalla concorrenza alla solidarietà familiare, tanto cambia! Finalmente in combinato disposto tra riforma previdenziale (L. 157) e norme sull’occupazione (L. 164). Favorevole Unas al lavoro ai pensionati, "con possibile recupero di figure importanti, specialmente da valorizzare per il recupero di vecchi mestieri e tutoraggio per nuove attività".
Non c'è stessa libertà registrata fuori confine, dove esiste il cumulo dei redditi da lavoro e da pensione, ma sicuramente è un primo passo significativo, per l'Unione.

Per i giovani, per i quali si apre la possibilità di lavorare in concomitanza alla formazione scolastica ed ai periodi estivi, sia maggiorenni che minorenni, rappresenta una ricchezza ed un valore importante legato alla formazione delle nuove generazioni, per un approccio esperienziale spendibile in più settori.

La solidarietà familiare si conferma strumento indispensabile per la gestione di una piccola impressa a gestione familiare: ce ne sono centinaia in Repubblica.
Insomma una voce fuori dal coro, soprattutto per quanto riguarda la regolamentazione degli amministratori in società srl senza dipendenti, che categorie economiche e commercialisti, temono produca danni all’economia.
Fatto salvo per casi particolari, come le società immobiliari, per Unas le imprese a zero occupati, rischiano di essere causa di concorrenza sleale verso le imprese ordinarie industriali o artigiane, per un differenziale contributivo. Per questo, pur riconoscendo potenziali miglioramenti delle norme, "riconosciamo il bicchiere mezzo pieno dell’impianto e della ratio". Ma resta comunque alta l' attenzione ai decreti attuativi che dovranno essere emanati.







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