Dopo il quadro di sofferenza economia e occupazionale tratteggiato dal bollettino di statistica, l'Usl interviene nel dibattito politico di questi giorni e dice: se si vuole assicurare un futuro all’economia sammarinese, gli investimenti esteri devono diventare la normalità e non l’eccezione. Poco importa che vengano dall'Italia, dalla Cina o da altre parti del mondo. San Marino deve dimostrare di possedere una visione d’insieme dettata dall’autorevolezza e dalla capacità di saper valutare le opportunità provenienti dall’esterno. Il 2012, scrive in una nota il sindacato, e' stato un "annus horribilis", per cui è imprescindibile aprirsi anche a investitori esteri interessati a fare business nella nostra Repubblica. E occorre imparare a distinguere quali sono i progetti realmente fattibili e di maggiore interesse, nel pieno rispetto della legalità, della trasparenza e della nostra sovranità.
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