Il bon ton non è di casa, almeno non d’estate. I vacanzieri che scelgono l’Italia si distinguono per maleducazione e mancanza di rispetto nei confronti della città che li ospita scambiandola per un parco divertimenti dove tutto è lecito. Lo rivelano sette sindaci italiani su dieci. Note località si trasformano nei mesi più caldi, diventando di colpo più incivili, caotiche, disordinate. Per oltre la metà dei sindaci i turisti si vestono in modo troppo succinto e poco consono, alzano il gomito, si danno a schiamazzi notturni, non rispettano l’ambiente e gli usi del posto. La maleducazione proprio non va giù ai primi cittadini che suggeriscono guide comportamentali o regole più restrittive. Il 37% degli amministratori civici è convinto che bisognerebbe creare uffici turistici per "educare" sia i turisti sia i cittadini, mentre per il 23% bisognerebbe organizzare delle manifestazioni o eventi dedicati al rispetto per il prossimo. Alcuni stanno già pensando alle misure da mettere in atto questa estate come la chiusura serale anticipata dei locali, la riduzione drastica della vendita di superalcolici e aumento dei controlli delle forze dell'ordine durante le ore notturne. Insomma la regola di base è: in vacanza non tutto è lecito. Sperando che valga anche per certi italiani, non certo principi del bon ton quando visitano altri posti del mondo.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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