La sfiducia “schiaccia” i mercati. Torna a salire il rischio default dei cosiddetti paesi “periferici” dell’eurozona: Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia. Nell’ultima seduta di questa settimana altalenante, listini in grave perdita: Madrid in caduta libera con un calo di oltre il 7%. Seguita da Piazza Affari che chiude a – 5,26%. Male anche Londra e Francoforte, entrambe a -3%. Serpeggiano in primis i timori legati al debito degli Stati del Vecchio Continente e all’impatto che le manovre di contenimento del deficit potrebbero avere sulla ripresa economica. L’euro intanto scende fino 1,24 dollari, raggiungendo il livello più basso da novembre 2008. Vola invece l’oro che segna un nuovo record, sfiorando gli 1,25 dollari all’oncia. Sulla moneta unica pesano in parte i dubbi espressi dall’amministratore delegato di Deutsche Bank, Josef Ackermann, sulla capacità della Grecia di uscire dalla crisi. Immediata la replica del governo tedesco: Angela Merkel ribadisce la fiducia nella volontà di Atene di portare a termine con successo il piano di austerità. "E ora anche per la Germania – dice – è arrivato il momento di cominciare a risparmiare".
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
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