Cresce il pil regionale in Emilia Romagna. Nel 2014 era cresciuto dello 0,3%,si è consolidato nel 2015 arrivando a un 1% di incremento, nel 2016 è stimato all'1,7%. E' quanto conferma l'edizione di luglio degli 'Scenari per le economie locali di Prometeia', nell'analisi dell'ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna.
Soffiano venti di ripresa per recuperare la perdita di ricchezza accumulata dall'inizio della crisi. Continua la crescita delle esportazioni (+3,9), nonostante un più contenuto andamento del commercio mondiale. Si è avviato un nuovo ciclo degli investimenti (+2,4). Si conferma la ripresa dei consumi (+1,3). La previsione si fonda su un quadro, nel 2015, di moderato rallentamento della crescita dell'attività globale (+2,9) e lieve accelerazione del commercio mondiale (+2,9). Accelera la ripresa dei paesi industrializzati (+1,9) e rallenta quella delle economie emergenti (3,9). Lungo la via Emilia il 2015 vedrà la sostanziale chiusura della fase di recessione per le costruzioni (-0,2%) e l'avvio di una ripresa del settore industriale (+1,9), che nel 2016 si avvicinerà al 3 per cento, oltre al rafforzamento nel settore dei servizi (+1). Il tasso di disoccupazione, pari al 2,9% nel 2007, giunto all'8,4 nel 2013, scenderà al 7,8 per cento.
VA
Soffiano venti di ripresa per recuperare la perdita di ricchezza accumulata dall'inizio della crisi. Continua la crescita delle esportazioni (+3,9), nonostante un più contenuto andamento del commercio mondiale. Si è avviato un nuovo ciclo degli investimenti (+2,4). Si conferma la ripresa dei consumi (+1,3). La previsione si fonda su un quadro, nel 2015, di moderato rallentamento della crescita dell'attività globale (+2,9) e lieve accelerazione del commercio mondiale (+2,9). Accelera la ripresa dei paesi industrializzati (+1,9) e rallenta quella delle economie emergenti (3,9). Lungo la via Emilia il 2015 vedrà la sostanziale chiusura della fase di recessione per le costruzioni (-0,2%) e l'avvio di una ripresa del settore industriale (+1,9), che nel 2016 si avvicinerà al 3 per cento, oltre al rafforzamento nel settore dei servizi (+1). Il tasso di disoccupazione, pari al 2,9% nel 2007, giunto all'8,4 nel 2013, scenderà al 7,8 per cento.
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