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Verso il Congresso Generale partendo da quelli di Federazione: tocca a Costruzioni e Servizi

21 ott 2021

La Confederazione del Lavoro si avvicina a grandi passi al Congresso Generale di metà novembre e lo fa, a differenza dei cugini Cdls, partendo dai congressi di Federazione. Il primo al Palace quello Costruzioni e Servizi, il 14esimo, sul tema "Il lavoro che dà dignità". Come spiega il funzionario Stéphane Colombari: "Abbiamo scelto di affiancare alla parola 'lavoro' la parola 'dignità', perché la nostra Federazione si occupa anche di piccole aziende, dove non sempre questo criterio viene rispettato. A partire dall'orario di lavoro, che impatta sia sulla vita professionale sia su quella privata". Alfredo Zonzini, segretario uscente che non si ricandida, ha fatto un bilancio del lavoro svolto e di quello che invece c'è ancora da fare: "Oggi, in rappresentanza di 7mila lavoratori, contiamo più di mille iscritti. Credo che questo sia già un bel traguardo per un'organizzazione sindacale in un paese come San Marino. Ora ci sono molte situazioni da affrontare: dall'equità fiscale a quella sociale e una più forte dignità per i lavoratori". 

Zonzini ha delegato Colombari a tenere la relazione introduttiva ai lavori “Ci troviamo di fronte ad un Esecutivo che un anno fa ha impegnato il Paese per i prossimi decenni, inaugurando la stagione del debito senza il minimo confronto e senza la dovuta trasparenza”, ha detto dal palco del Palace. Toccando poi la questione evasione fiscale, oggi non più tollerabile, è ora che tutti partecipino a risollevare il Paese in base al proprio reddito e patrimonio, puntando il dito sulla forbice tra pubblico e privato. La Colombari chiede di superare il segreto bancario interno, che non vuol dire rendere accessibili a tutti i dati bancari, ma permettere al Tributario e alla Magistratura di fare le dovute verifiche. Passa poi alla pensioni, perché una riforma vera del sistema previdenziale va messa in atto, ma chiede allo Stato di rafforzare e non eliminare l'intervento pubblico. Focus poi sui contratti scaduti; alcuni da poco più di 2 anni, altri da oltre 10 anni. “È chiaro che i contratti nazionali vanno rinnovati, senza se e senza ma, è una questione di diritto e di dignità. E vanno firmati a prescindere del livello dell’inflazione”, ha detto il funzionario Csdl.





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