"Sono perseguitato da una donna tedesca. Lo sanno tutti che lei mi perseguita da anni". Lo avrebbe detto durante l'interrogatorio di garanzia, Somane Duula, il somalo di 26 anni fermato dalla polizia di Stato dopo che sabato sera a Rimini ha accoltellato cinque persone, tra cui un bimbo di sei anni. Il 26enne, difeso dall'avvocato Maria Rivieccio, alle domande poste dal gip ha risposte sempre nello stesso modo. "Lo sanno tutti - ha ripetuto - che da anni sono perseguitato da una donna di origine tedesca che appare anche quando videochiamo mia madre".
Somane è accusato di tentato omicidio, lesioni, tentata rapina e resistenza per le aggressioni di due donne controllore sull'autobus 11, che gli avevano chiesto il biglietto, di una 26enne e una 77enne, in strada mentre scappava dalla polizia e di un bimbo che passeggiava con i genitori sul lungomare. Per nessuna di queste aggressioni ha dato una spiegazione e non ha mai risposto in maniera coerente alle domande durante l'interrogatorio. L'avvocato Rivieccio ha presentato richiesta di perizia psichiatrica. Un primo esame medico psichiatrico era stato effettuato in ospedale subito dopo il fermo visto anche il sospetto che Somane avesse assunto droga. I primi test sulle urine hanno dato esito negativo alla cocaina, ma la parola definitiva arriverà dagli esami del sangue. Si attende ora la decisione del gip sulla convalida e la custodia cautelare.