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Omicidio Panzieri: la difesa punta all'assoluzione per incapacità totale di Alessandrini

Processo a Pesaro. La parte civile definisce l’omicidio un "massacro", il PM chiede 24 anni e 3 anni di Rems

13 mar 2025
Foto: Opinia Timisoarei
Foto: Opinia Timisoarei

Gli avvocati di Michael Alessandrini, reo confesso dell'omicidio di Pierpaolo Panzieri, hanno chiesto l'assoluzione per "totale incapacità di intendere e di volere" al momento del fatto. In subordine, hanno chiesto l'esclusione delle aggravanti di crudeltà, futili motivi e premeditazione, nonché il riconoscimento della semi infermità e delle attenuanti generiche. In caso di condanna, ricostruisce Il Resto del Carlino di Pesaro, i difensori hanno richiesto la pena minima e il ricovero immediato in una Rems, struttura sanitaria per la sicurezza.

L'udienza si è svolta presso la Corte d’Assise di Pesaro, dove si è discusso del brutale omicidio avvenuto il 20 febbraio 2023, quando Panzieri è stato ucciso con 23 coltellate nella sua abitazione in via Gavelli. Alessandrini, presente in aula per l'intera udienza, è rimasto accanto ai suoi legali fino alla conclusione dei lavori.

L’avvocato di parte civile, Paolo Biancofiore, ha definito l’omicidio un "massacro", sottolineando il dolore della famiglia della vittima, che attende giustizia dal gennaio 2023. Anche il pubblico ministero Irene Lilliu, nella scorsa udienza, aveva chiesto l’esclusione dell'aggravante della premeditazione e dei futili motivi, ma ha richiesto una condanna a 24 anni di carcere, oltre a 3 anni di ricovero in una Rems, la Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza. Secondo la requisitoria del PM, l'aggravante della crudeltà dovrebbe essere equiparata al vizio parziale di mente riscontrato nell’imputato.





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