Come accadde nel 2016 per il progetto di un parco eolico sul crinale Poggio Tre Vescovi, Italia Nostra si oppone anche a quello denominato “Badia del Vento”. Un “ecomostro – scrive l'associazione ambientalista - che, se autorizzato, deturperà l’Alta Valmarecchia e l’area dello storico Montefeltro”. L'istanza di autorizzazione è stata presentata alla Regione Toscana; prevede l’edificazione di un impianto eolico - formato da sette turbine alte 180 metri, con rotori di diametro pari a 136 metri inseriti su mozzo alto 112 metri - nel comune di Badia Tedalda, in provincia di Arezzo, al confine con la Regione Emilia-Romagna.
La vistosa alterazione del paesaggio, scrive ancora Italia Nostra, andrebbe ad impattare negativamente sul territorio, danneggiandone gli aspetti naturalistici e “limitando fortemente ogni prospettiva di sviluppo e valorizzazione territoriale”. Le turbine sarebbero infatti percepibili da Casteldelci, Pennabilli e Sant’Agata Feltria, oltre che da Verghereto e Badia Tedalda. L’impianto, secondo l'associazione, non rispetta neanche i 7 chilometri di distanza dai beni architettonici e nuclei storici tutelati, come previsto dalla legge. Ed elenca anche i possibili danni: abbattimento di alberi, fondazioni delle torri, sbancamento del terreno, allargamento di strade e sentieri, interramento dei cavidotti in un territorio – sottolinea Italia Nostra – notoriamente fragile e a rischio idrogeologico.
Conclude l'associazione nella nota firmata da Antonella Caroli, presidente nazionale Italia Nostra, e Massimo Bottini di Italia Nostra Valmarecchia: “Questo patrimonio deve essere tutelato e non può essere devastato da opere così invasive che, sotto la falsa bandiera della transizione ecologica, ci portano dritto alla devastazione di una delle ricchezze più importanti del nostro Paese compromettendo in modo irreparabile lo sviluppo del turismo”.
Di tutt'altro avviso, così come nel 2016, il sindaco di Badia Tedalda, Alberto Santucci, che proprio oggi s'incontra con l’Unione montana dei Comuni della Valtiberina. Il primo cittadino ha infatti inviato alla Regione Toscana una lettera con la quale dà parere favorevole al progetto, presentato dalla ditta Fera srl di Milano. Fra le ragioni del sì, “la produzione di circa 30 megawatt di energia pulita di cui l’Italia ha tanto bisogno”; inoltre le pale eoliche saranno installate – scrive – in una zona dove "c’è effettivamente tanto vento costante e che da oltre dieci anni è oggetto di studi anemometrici che dimostrano la particolare intensità e costanza del vento".
Santucci nella lettera alla Regione sottolinea poi "l’importanza della creazione di un grande indotto socio-economico di durate pluriennale derivante dalla costruzione, gestione e manutenzione del parco eolico in zone montane marginali, spopolate ed economicamente depresse". Ultimo motivo è quello economico, legato alle misure compensative in favore dei comuni fino ad un massimo del 3% dei proventi derivanti dalla valorizzazione dell’energia elettrica prodotta annualmente dall’impianto.