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Berlusconi, la politica s'interroga sul futuro di Forza Italia e dell'area del centrodestra

12 giu 2023

Come ogni fine d'epoca che si rispetti, nulla sarà più come prima. La scomparsa di Silvio Berlusconi significa, con tutta probabilità, la fine del suo partito-azienda a causa delle spese definite esorbitanti - che ha sempre sostenuto personalmente il Cavaliere - e della mancanza di un successore designato: in 30 anni si sono succedute investiture e cadute dei delfini in pectore, da Fini ad Alfano a Toti. Il centrodestra si interroga sul futuro - immediato - di 44 deputati e 18 senatori, ma anche sul destino del consenso che sostiene gli azzurri: quell'8,3% che vuol dire oltre 2milioni e 200mila voti.

Il "cerchio magico" in auge oggi vede al vertice la compagna, l'on. Marta Fascina e il sempre fedele Antonio Tajani. Saranno loro, dopo aver scalzato l'ala vicina a Salvini, guidata da Licia Ronzulli, a cercare di orientare le scelte, con l'avallo della famiglia, che ora ha un solo obiettivo: la tutela del patrimonio finanziario e aziendale dei Berlusconi.

Come forse è giusto che sia, saranno due donne a gestire l'eredità - politica - del Cavaliere: sua figlia Marina e la compagna Marta Fascina, e un'altra a trarne beneficio: Giorgia Meloni, che potrebbe accogliere la maggior parte dei forzisti, che formerebbero una corrente liberale e moderata nel partito di governo; con buona pace del "terzo polo". Una sorta di federazione che Silvio avrebbe voluto fare con la Lega, ma che Salvini - prima delle politiche - aveva rifiutato. Un'era politica fa.

Antonello De Fortuna





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