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Bufera sul sindaco "morirò in camicia nera". Bonaccini e Anpi "incompatibile col ruolo, dimettiti"

5 ott 2022
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"Sono nato con la camicia nera e morirò con la camicia nera": è la frase, scritta in un commento a un proprio post sui social, che ha fatto scoppiare una polemica su Mauro Giannini, sindaco di Pennabilli, in provincia di Rimini.  Fra le numerose proteste che ha scatenato la frase, oltre a quelle dei consiglieri comunali di opposizione "Orizzonte comune", anche quella della sezione di Santarcangelo di Romagna dell'Anpi, che ha chiesto al prefetto di Rimini di intervenire. Giannini, che non è nuovo a esternazioni sui propri profili social che innescano polemiche, aveva scritto un lungo post per annunciare il suo congedo definitivo dall'esercito.

E' stato proprio in un commento a questo post che ha scritto la frase incriminata, poi sparita perché il post è stato rimosso da Facebook dopo una serie di segnalazioni. "Condanniamo e riteniamo estremamente grave, oltreché illogico e paradossale, - scrive Anpi Rimini - che un Sindaco della Repubblica Italiana che sulla Costituzione ha giurato si dichiari fascista con tale disinvoltura e orgoglio".

Lui, parlando con il Resto del Carlino, ha rivendicato la propria posizione: "Se si intende il fascismo così come lo intendo io - ha detto - sono onorato che mi diano del fascista. Lo spirito fascista per me è nei valori di Dio, patria e famiglia. Se essere fascisti significa invece essere razzisti e a favore della guerra allora non mi ci riconosco".

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della regione Stefano Bonaccini: "Caro sindaco di Pennabilli, il tuo proclamarti fascista è incompatibile con la Costituzione antifascista su cui hai solennemente giurato e con la fascia tricolore che porti. Chiarisciti anzitutto con te stesso e poi scusati o dimettiti". 






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