La Corte d'Appello di Bologna, terza sezione penale, ha assolto perché il fatto non sussiste Grazia Letizia Veronese - vedova di Lucio Battisti - dal reato di calunnia per il quale invece, nel gennaio del 2021, era stata condannata dal giudice del tribunale di Rimini, Elisa Giallombardo, a un anno e quattro mesi. Difesa dall'avvocato Piero Venturi del Foro di Rimini, per la Veronese è quindi scattata l'assoluzione piena. Non limitandosi alla mera constatazione dell'avvenuta prescrizione, la Corte d'Appello è entrata nel merito del procedimento ritenendo che "debba prevalere la formula assolutoria nel merito" per "la sostanziale contraddittorietà della prova in ordine al carattere calunnioso della querela" presentata da Veronesi nei confronti della vicina di casa. La vicenda risale ai primi giorni d'estate del 2012: nel corso di un'udienza davanti al giudice civile monocratico del Tribunale di Rimini era finita una banale contesa tra proprietari e vicini di casa per un presunto abuso edilizio. Al centro della lite, alcune finestre che si affacciano sul vano condominiale ed altre sul prospetto dell'immobile che, secondo la vedova Battisti, sarebbero state realizzate molti anni prima per tutelare la sicurezza e la privacy del cantante.