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Caso Cospito: si attende la decisione della Cassazione; continua dibattito sul 41 bis

24 feb 2023

La Corte di Cassazione deve pronunciarsi sulla richiesta, avanzata dal legali di Alfredo Cospito, di revoca del regime di 41 bis al quale è sottoposto l'esponente della Federazione anarchica Informale, condannato all'ergastolo per aver gambizzato nel 2012 l'ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi e per aver piazzato due ordigni esplosivi fuori da una caserma di Cuneo nel 2006. I giudici devono stabilire se sussistano le condizioni per tenere Cospito in cella con il regime del carcere duro e dell'ergastolo ostativo, che impedisce di godere dei benefici concessi ai detenuti ordinari. Cospito è attualmente ricoverato in ospedale: è in sciopero della fame dal 20 ottobre scorso, accetta di assumere solo integratori alimentari. I suoi legali hanno fatto sapere che, in caso di respingimento del ricorso, continuerà la sua forma di protesta ma stavolta in forma totale. In suo sostegno ci sono state in varie città italiane diverse manifestazioni organizzate da gruppi anarchici e anche oggi si registrano presidi a Roma e Torino.

La vicenda è divenuta un caso politico quando, alla fine di gennaio nell'aula della Camera, il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli utilizzando documenti riservati al Dap, ma non coperti da segreto, aveva accusato di collateralismo alcuni deputati Pd che erano andati a trovare il detenuto nel carcere di Sassari. Tra questi la capogruppo a Montecitorio Debora Seracchiani. Donzelli è stato deferito al giurì d'onore della Camera che dovrà pronunciarsi, entro tre mesi, dell'avvenuta lesione o meno dell'onorabilità dei deputati Pd. La sentenza della Corte di Cassazione non metterà la parola fine al dibattito sul 41 bis, che è destinato a continuare.





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