La Procura della Repubblica di Rimini ha acquisito nuovi elementi rilevanti sul caso di Pierina Paganelli e li presenterà ai giudici del Riesame di Bologna. La squadra mobile ha rinvenuto una t-shirt che potrebbe essere stata indossata dal presunto killer la sera dell'omicidio. Oggi si tiene l'udienza a carico di Louis Dassilva, il 34enne senegalese in carcere per l'omicidio della 78enne testimone di Geova, uccisa il 3 ottobre 2023.
Presenti all'udienza il sostituto procuratore Daniele Paci, che ha coordinato le indagini, il commissario capo Marco Masia, e i legali di Dassilva, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi, supportati dalla psicologa forense Roberta Bruzzone. Gli inquirenti hanno presentato una relazione preliminare che si concentra sui contatti tra Dassilva e Manuela Bianchi, nuora di Pierina, con cui l'indagato aveva una relazione sentimentale, continuata anche dopo l'omicidio.
Il 7 luglio, Dassilva è stato intercettato mentre lasciava una bottiglia di vino vuota davanti al proprio garage, lo stesso luogo in cui la vittima è stata trovata morta. Questo oggetto si ricollega a un incontro clandestino tra Dassilva e Manuela. La Procura ritiene che il ritrovamento della t-shirt sia uno dei punti cardine dell'accusa, poiché potrebbe essere la stessa indossata dall'uomo nel video di sorveglianza pochi minuti dopo l'omicidio. Oltre alla t-shirt, anche un paio di occhiali da lavoro, prelevati dalla scientifica, potrebbero essere quelli usati dall'omicida durante l'aggressione a Pierina Paganelli.
Questi elementi, presentati oggi, formeranno la base della relazione ufficiale della polizia scientifica di Roma. Gli avvocati di Dassilva tenteranno di smontare l'accusa, sostenendo che, nonostante avesse parenti in Francia e un voucher per un volo in Senegal, Dassilva non ha lasciato l'Italia pur sapendo di essere l'unico indagato.