Sono numeri in crescita quelli del Centro di assistenza e urgenza (CAU) di Novafeltria, attivo dal 29 gennaio: gli accessi totali fino al 31 marzo sono 465 con punte nel fine settimana. Accesso gratuito per i residenti in Emilia Romagna che si presentano autonomamente, salvo poi approfondimenti diagnostici che rientrano nel listino prezzi del Servizio Sanitario Nazionale. Ticket di 20 euro per i fuori regione e turisti. Vi accedono solo codici bianchi e verdi, dunque non gravi. A più di due mesi dall'apertura siamo andati a testare il gradimento per questo nuovo presidio.
"La popolazione ha iniziato ad apprezzare e conoscere questo centro di assistenza - dice la dottoressa Beatrice Vichi -, soprattutto nel week end. Il paziente si presenta, con patologie che sono di bassa complessità, l'infermiera fa una prima fotografia che il medico poi analizza ed eventualmente rinvia per esami di approfondimento, al Punto di Pronto intervento o in Ospedale. Per poi tornare qui a chiudere il fascicolo. Attualmente - prosegue il medico - inviamo pochissimi pazienti alle altre strutture, li trattiamo quasi tutti noi".
Aperto sette giorni su sette, dalle 8 alle 20: il tempo medio per la prestazione, fra attesa ed espletamento, è di circa mezz'ora, quindi decisamente inferiore a quello del Pronto Soccorso. Oltre alla prossimità del servizio, uno degli obiettivi è appunto alleggerire il lavoro dei Ps. "Per quella che è la mia esperienza - ci dice l'infermiera Gloria Giannini, per anni al 118 - su 10 utenti che si presentano al pronto intervento, almeno 4 potrebbero risolvere la patologia al Cau". Dopo anni di emergenza, racconta, è contenta di questo lavoro infermieristico: "Valutiamo i problemi delle persone, non gravi, ma che creano loro disagio. Al momento influenze, coliche e tantissimi bambini con la quinta malattia".
Nel servizio le interviste a Beatrice Vichi, medico e Gloria Giannini, infermiera