Il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità il disegno di legge costituzionale sul premierato, che si propone, attraverso la modifica di 4 articoli della Costituzione, di far eleggere il Presidente del Consiglio italiano ai cittadini, mentre oggi è il Quirinale a indicare il capo del governo. La riforma vuole sancire la fine dei governi tecnici e dei ribaltoni di maggioranza, visto che - in caso di caduta del governo - si potrà formare un nuovo esecutivo, sempre però all'interno della stessa maggioranza. La riforma pone anche lo stop alla nomina dei senatori a vita. Il centrodestra mira a dare maggiori strumenti a chi è a Palazzo Chigi, grazie anche al varo di una nuova legge elettorale con un corposo premio di maggioranza.
Se le opposizioni non collaborassero, per cambiare la Costituzione e la legge elettorale infatti è necessaria una maggioranza qualificata - ben più ampia dei voti a disposizione del centrodestra -, il governo ha annunciato che verranno chiamati a pronunciarsi i cittadini, come prevede la Carta; un referendum sulle riforme, insomma che, Renzi docet, è sempre un'arma a doppio taglio.
Nel servizio Walter Verini (Partito Democratico)
Antonello De Fortuna