“Ci auguriamo che il nuovo Governo sappia tener conto dei risultati che abbiamo ottenuto in questa stagione”. I bagnini temono che il delicato argomento delle concessioni balneari venga strumentalizzato in campagna elettorale e sono consapevoli che, dal 25 settembre in poi, l'unico margine di manovra sarà quello dei decreti attuativi. Come ormai noto le spiagge, che non rientrano ufficialmente nel Pnrr, sono state comunque inserite all'intero del disegno di legge concorrenza, approvato recentemente da Camera e Senato.
Decreto che, all'articolo 3, istituisce le gare pubbliche per riassegnare le concessioni balneari. “E' una legge che non ci piace e faremo di tutto per migliorarla - spiegano gli operatori balneari - ma è anche vero che ha fatto sì che la sentenza del Consiglio di Stato, che dava in maniera inderogabile la scadenza delle concessioni al 2023, possa essere di fatto prorogata dai Comuni e soprattutto permetterà di avere finalmente un unico regolamento, uguale per tutta l'Italia. Ci auguriamo che il nuovo governo, l'unico che potrà cambiare faccia al provvedimento, prenda in considerazione le aspettative e che tuteli le micro- imprese familiari italiane che sulla spiaggia mettono impegno, cuore e passione”.