È crollato dopo un interrogatorio fiume di 16 ore, Luca Ricci. Fermato nella notte per l'omicidio dei genitori, il padre Giuseppe, 75 anni, per tutti Giorgio, e la madre Luisa Marconi, 70 anni, trovati morti nella loro abitazione al piano terra di Via Fanella. Operaio, separato, padre di due figli, ha confessato davanti alla procuratrice Maria Letizia Fucci e agli uomini della Squadra Mobile di Pesaro e del commissariato di Fano coordinati dal dirigente Paolo Badioli: avrebbe ucciso perché i genitori si sarebbero rifiutati di dargli altri soldi dopo i debiti accumulati, debiti che avevano fatto perdere loro anche la casa messa all'asta come garanzia per i suoi ammanchi.
Col passare delle ore emergono ulteriori dettagli sulla dinamica dei delitti. Gli omicidi, stando a quanto trapela dalle indagini, si sarebbero consumati lunedì notte, al culmine di una lite: la madre strangolata con un cordino in cucina; il padre colpito con violenza al capo con un martello mentre dormiva in camera da letto. L'anziano avrebbe anche tentato di difendersi prima di soccombere per le ferite riportate. Luca Ricci a quel punto avrebbe gettato il martello in un pozzetto del giardino per poi tornare a dormire al piano di sopra, dove viveva.
Poi, ieri mattina verso le 8, come nulla fosse, ha quindi accompagnato il figlio 18enne a scuola – il ragazzo aveva passato la notte in casa del padre ma, pare, senza accorgersi di nulla – poi il rientro in Via Fanelli per inscenare il proprio piano: alle 8.30 circa la chiamata al 112 per lanciare l'allarme segnalando che i genitori non rispondevano. Sono stati i Vigili del Fuoco a trovare i due corpi senza vita. Gli inquirenti avevano subito sospettato di lui: Luca Ricci era anche stato sottoposto al test del Dna. Poi sotto torchio per ore e ore, fino al cedimento nella notte. Il 50enne è stato trasferito in carcere con l'accusa di omicidio plurimo aggravato dalla crudeltà.