Risalirebbe a venerdì o sabato il giorno in cui è avvenuto il presunto omicidio-suicidio dei coniugi riminesi in base al primo esame medico-legale. Il figlio adolescente aveva infatti trascorso il fine settimana dalla fidanzata ed è rientrato lunedì nell'appartamento di Via Gambalunga, trovando la porta chiusa. Ha quindi chiamato i genitori al telefono ma, non ottenendo risposta, ha chiesto aiuto ad alcuni condomini per riuscire ad entrare nell'appartamento, chiuso dall'interno, forzando la porta d'ingresso. Una volta in casa, la scoperta dei corpi senza vita rinvenuti nella camera da letto. In mano all'uomo la pistola - regolarmente detenuta - usata, presumibilmente, per uccidere la moglie e poi se stesso.
La morte della coppia risalirebbe a due-tre giorni fa. A quanto si è appreso marito e moglie - entrambi incensurati - non avevano dato segni di inquietudine e non erano stati segnalati litigi che lasciassero presagire un simile epilogo. Nessuno dei condomini e dei vicini avrebbe sentito particolari urla che possano far pensare ad un alterco o a una lite tra i due il giorno del decesso. Disposta un'autopsia dal sostituto procuratore Annadomenica Gallucci, sul posto assieme ai sanitari del 118, Polizia, gli uomini della Squadra Mobile, la Scientifica e il medico legale. P
Il 50enne era una guardia giurata ma ultimamente lavorava saltuariamente come vigilante in spiaggia mentre la la moglie dovrebbe essere stata impiegata nella ristorazione.