Misure differenziate tra chi è vaccinato e chi no, le chiedono i presidenti di Regione che domani incontreranno i ministri della Salute e degli Affari Regionali Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, poi sarà il presidente Draghi a convocare la cabina di regia e il consiglio dei ministri subito dopo. Intanto sono anestesisti e rianimatori a lanciare l'allarme, “le terapie intensive rischiano di intasarsi entro un mese – dicono – e il rischio di morte va dal 30 al 75%”. Partono comunque oggi, anche in Emilia-Romagna che le ha anticipate, le somministrazioni delle terze dosi agli over 40. Sarà obbligatoria per i sanitari, mentre si discute se estendere l'obbligo anche al personale scolastico.
E a proposito di scuole, sono le uniche rimaste aperte in Austria, da oggi ufficialmente in lockdown generale. Aperti anche gli impianti di sci, sono ritenuti attività motoria. Dal 12 dicembre la vita sociale riprenderà per i soli vaccinati e guariti, i non vaccinati rimarranno in lockdown. Anche ieri numerose le proteste contro queste decisioni, soprattutto quella dell'obbligo vaccinale che partirà da febbraio.
Non va meglio in Germania, dove in Sassonia la situazione sanitaria è così grave che si rischia di dover ricorrere al triage in corsia, per decidere chi debba essere trattato e chi no. Lo stesso ministro della Salute, Spahn, ha rivolto un drammatico appello alla cittadinanza affinché si vaccini, “quasi tutti i tedeschi – ha detto – alla fine dell'inverno saranno vaccinati, guariti o morti”. Anche negli Stati Uniti risalgono i contagi, ormai si avvicinano ai 100mila al giorno, per il consulente della Casa Bianca Anthony Fauci, c'è poco tempo per evitare la nuova ondata nel Paese, dove si contano ancora 60 milioni di non vaccinati.