In Italia c'è preoccupazione per la nuova, paventata bocciatura europea alla manovra, intanto si prospettano tensioni parlamentari sul Decreto Sicurezza.
Lo spread si innalza fino a 336 punti poi frena a 322. Secondo il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio è tutto normale “fino a che non si avrà la risposta dell'Unione Europea sulla manovra – profetizza – poi la tensione calerà”. La decisione è prevista per domani, ma una nuova bocciatura appare scontata, perché di fatto la manovra è rimasta tale e quale. Sul fronte interno, il vice presidente del Consiglio Matteo Salvini ha deciso di fare la voce grossa col M5S, riguardo al Decreto Sicurezza. Già a Palazzo Madama 5 senatori pentastellati non l'hanno votato, uscendo dall'aula per evitare di votare contro il governo. Alla Camera ora sarebbero una ventina i deputati che hanno scritto al loro capogruppo esprimendo riserve sul decreto. “Se non passa salta tutto” queste le parole di Salvini, subito rincuorato da Di Maio, che ha assicurato di “avere una parola sola”, e che dunque il decreto passerà. Ma secondo la nuova fronda dissidente dei 5Stelle, troppe decisioni nel Movimento vengono calate dall'alto. Cosa accadrà nell'aula di Montecitorio, che proprio oggi ha festeggiato i suoi 100 anni alla presenza del presidente della Repubblica, si saprà solo il 23 novembre.
Francesca Biliotti
Lo spread si innalza fino a 336 punti poi frena a 322. Secondo il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio è tutto normale “fino a che non si avrà la risposta dell'Unione Europea sulla manovra – profetizza – poi la tensione calerà”. La decisione è prevista per domani, ma una nuova bocciatura appare scontata, perché di fatto la manovra è rimasta tale e quale. Sul fronte interno, il vice presidente del Consiglio Matteo Salvini ha deciso di fare la voce grossa col M5S, riguardo al Decreto Sicurezza. Già a Palazzo Madama 5 senatori pentastellati non l'hanno votato, uscendo dall'aula per evitare di votare contro il governo. Alla Camera ora sarebbero una ventina i deputati che hanno scritto al loro capogruppo esprimendo riserve sul decreto. “Se non passa salta tutto” queste le parole di Salvini, subito rincuorato da Di Maio, che ha assicurato di “avere una parola sola”, e che dunque il decreto passerà. Ma secondo la nuova fronda dissidente dei 5Stelle, troppe decisioni nel Movimento vengono calate dall'alto. Cosa accadrà nell'aula di Montecitorio, che proprio oggi ha festeggiato i suoi 100 anni alla presenza del presidente della Repubblica, si saprà solo il 23 novembre.
Francesca Biliotti
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