E' di nuovo tempo di superbonus, alla Camera si presentano gli emendamenti dopo l'ok, con fiducia, del Senato, che ha visto tensioni in maggioranza, specie tra Forza Italia e Lega. Il voto finale deve avvenire entro domani. Le modifiche apportate non persuadono l'opposizione. Non si spengono le polemiche nemmeno per quanto accaduto nel corso della Giornata internazionale contro omofobia, transfobia e bifobia: in particolare l'opposizione accusa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, perché prima fa un comunicato dicendo che il Paese è in prima linea per i diritti di tutti, poi in Unione Europea i suoi parlamentari non firmano la dichiarazione sui diritti Lgbtqia+.
La giustificazione, data anche dalla ministra per la Famiglia Eugenia Roccella, era che il governo Meloni non firmerà nulla che riguardi la negazione dell'identità maschile e femminile, ma nel documento Ue sottoscritto da 18 Paesi dell'Unione, senza l'Italia e senza Visegrad, non c'è traccia della cosiddetta “teoria gender”, né alcun riferimento a matrimoni equalitari, adozioni o gestazione per altri. Ma torna a dire “no al gender nelle scuole e alla maternità surrogata” Meloni, intervenuta in videocollegamento alla kermesse di Vox, il partito di ultradestra spagnolo, per chiamare a raccolta le destre e “cambiare l'Ue”.
Nel corso della manifestazione, mentre in piazza c'erano proteste, il presidente argentino Milei ha accusato la moglie del leader spagnolo Sanchez di corruzione, ed ora è crisi diplomatica: il governo di Madrid ha infatti convocato l'ambasciatore argentino in Spagna e richiamato il proprio ambasciatore a Buenos Aires.
Nel video l'intervista a Beatrice Lorenzin, senatrice Partito Democratico